E se domenica succedesse…

lunedì, 8 ottobre 2007

votazini

Oggi voglio dirvi la mia speranza, a sei giorni dalle primarie e dopo aver girato l’Italia facendo l’esperienza singolare di essere “guidato” dappertutto da donne: proprio così, non ci sono solo Rosy Bindi e quelle intorno a lei; quasi dovunque vengo convocato e accompagnato da leadership femminili molto decise. Non mi era mai capitato prima di trovarmi in minoranza, come maschio, nel lavoro e nella politica. Ne parleremo…

Vengo alla speranza, che è poi il carburante di tutti gli incontri in cui vado a bindeggiare. Gli italiani che ci hanno sorpreso andando a votare il quadruplo del previsto nelle primarie del 2005; gli italiani che sono andati in massa alle urne un anno dopo per dire No allo stravolgimento della Costituzione, quando tutti preconizzavano l’astensionismo e il disimpegno; gli italiani che infine trovano pure divertente il gioco di scegliere e di contarsi…secondo me il 14 ottobre potrebbero riservarci un’altra bellissima sorpresa.

Quale? Milioni di partecipanti. E allora cambierebbe tutto: il voto d’opinione, molto imprevedibile rispetto all’orientamento dei militanti, vincolerebbe l’assemblea costituente del Partito democratico a tenere conto della nuova partecipazione popolare.

Lo so che il clima antipolitico sembra dire il contrario, e oggi nessuno scommette sulla ripresa di una politica democratica, cioè su una spinta dal basso. Ma io ricordo che tutte le volte in cui agli italiani è stata offerta la possibilità di dire la loro, partecipando, beh, se la sono presa alla grande. Dunque la mia è una speranza ragionata.

Se andrà così, cioè se voteranno milioni di persone, cambieranno significativamente pure i numeri nella composizione dell’assemblea costituente. Salteranno gli accordi di vertice e gli organigrammi già compilati. Sarà più difficile limitarsi a un contentino simbolico per le donne. Diventerà più realistico avviare un ricambio generazionale della classe dirigente.

E se invece andranno a votare in pochi? Temo che in tal caso la riforma della politica sarebbe rinviata sine die.

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