TORNA LA DESTRA: MA E’ QUELLA DI PRIMA?

mercoledì, 10 ottobre 2007

Se vuoi far parte del pubblico scrivi a pubblico-linfedele@la7.it. Il programma viene trasmesso in diretta da Milano.

All’Infedele di Gad Lerner, il presidente di AN, Gianfranco Fini, in vista della manifestazione nazionale che si terrà sabato 13 ottobre, spiega qual’è la strategia della Destra per il dopo Prodi.

Anche in politica, come nelle regate, il vento può cambiare direzione.
Oggi, mentre soffia quello che qualcuno chiama “il vento del ‘92”, sollevando ondate di antipolitica, l’impressione è che il momento sia propizio per far girare a destra il timone della società italiana.
Un’impressione rafforzata dalla crisi di popolarità del governo e dalla lista dei problemi percepiti come prioritari dall’opinione pubblica: tasse, sicurezza, paura di una “invasione” d’immigrati.
Sono gli ingredienti del cocktail micidiale che Alleanza Nazionale sta mescolando per “accelerare l’agonia di Prodi”, i temi-bandiera al centro della manifestazione convocata da Fini al Colosseo sabato 13 ottobre, una data strategica: alla vigilia delle primarie del Partito democratico e una settimana prima del raduno della sinistra contro il protocollo sul welfare.
L’obiettivo è differenziarsi da Berlusconi e recuperare visibilità. Per arrivare preparati alla caduta di Prodi.
A costo di far arrabbiare il Cavaliere che ha cercato inutilmente di convincere Fini a far confluire la piazza di An nella grande manifestazione unitaria contro il governo prevista per il 2 dicembre a Roma.
Ma oggi, con la vittoria elettorale del centrodestra data per scontata, nella Casa delle Libertà ognuno gioca la sua partita: quella di Gianfranco Fini fa perno sulla fondazione “Fare futuro”, nata per coinvolgere quel “paese reale” che diffida di partiti e apparati, sull’esempio di Aznar e Sarkozy.
Alla cena romana organizzata da “Fare futuro” il 1 ottobre, 500 euro la quota d’iscrizione, c’erano quasi mille persone: pochissimi dirigenti di An e molti, moltissimi imprenditori, industriali e intellettuali.
E visti i brindisi alla Festa del Tricolore, c’è da scommettere per il “tutto esaurito” della cena prevista per il prossimo 15 ottobre a Milano.
Un successo che testimonia “lo spostamento culturale che sta avvenendo nel Paese”.
Non a caso nella serata romana c’è chi ha riconosciuto ospiti provenienti da ambienti vicini alla Margherita e volti fino a poco tempo fa vicini a Walter Veltroni.
Segnali di un clima che cambia. A Fini non resta che attendere gli eventi: se si votasse nel 2008 il candidato premier non potrebbe che essere Berlusconi.
Ma già se si arrivasse al 2009, il problema della leadership si potrebbe riaprire.
Con buona pace di Beppe Grillo.

Da “La7 L’infedele”.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.