Ma allora Prodi è un duro!

sabato, 27 ottobre 2007

Prodi Partito Democratico

Col mio bravo badge da delegato appeso al collo, per la prima volta in vita mia oggi alla Fiera di Rho ho partecipato alla fondazione di un partito. Frase piu’ ripetuta, nella bolgia, salutandosi fra un delegato e l’altro: “Ciao, mi fa piacere trovarmi nello stesso partito con te”. Diffusa pure la variante: “Chi l’avrebbe mai detto che io e te ci saremmo ritrovati un giorno nello stesso partito”. Marco Follini, che e’ spiritoso, mi apostrofa: “Uno di noi due deve essersi sbagliato”. Ma scherzava e, sinceramente, lui era molto piu’ spaesato di me. Anche perche’ chi attendeva l’incoronazione di Veltroni (bravissimo) per affossare definitivamente l’epoca di noialtri ulivisti prodiani, si e’ trovato di fronte la vera sorpresa della giornata.
Un vero duro, quel Prodi che denuncia i serpenti di mare, pugnalatori sottomarini privi del coraggio necessario a dichiarare le loro azioni. Si e’ preso una valanga di applausi inaspettata, Romano, prima ancora di aprire bocca. Ha spiegato il senso etico e la responsabilita’ politica della sua resistenza a capo di un governo, finche’ qualcuno dimostri di essere in grado di sfiduciarlo. Di fronte alla novita’ del Partito democratico, Berlusconi appare di colpo invecchiato, ripetitivo. E cosi’ Prodi s’e’ fatto una bella cura ricostituente.
Quanto al sottoscritto, faro’ parte della commissione di lavoro incaricata di redigere (entro il 31 gennaio 2008) un codice eticoper chi vuole fare politica nel Partito democratico. Vi chiedero’ un sacco di consigli e di pareri.

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