Padre Pio e l’Italia bisognosa di miracoli

mercoledì, 14 novembre 2007

padre pio

Per una volta ho già registrato l’Infedele che andrà in onda stasera alle 21,30 su La7, e dunque ve lo posso raccomandare a ragion veduta.
Mi ha molto impressionato il confronto in studio fra gli appassionati partecipanti dei Gruppi di preghiera di Padre Pio -alcuni di loro certissimi di avere beneficiato di miracolose guarigioni, grazie al santo- e lo storico “laico” Sergio Luzzatto che ha appena pubblicato una biografia rispettosa ma dissacrante sul frate di Pietrelcina.
Ragionando su Padre Pio e sul modo in cui ha attraversato l’Italia clerico-fascista e l’Italia democristiana, restando più che mai
protagonista di una devozione popolare crescente nel nuovo secolo, si comprendono meglio certe caratteristiche d’irrazionalità del nostro paese.
Siamo ben oltre la solita discussione fra chi crede e chi no. La nostra società esprime un bisogno di miracoli cui può dare risposta un Padre Pio esattamente come altrove gli corrispondono guaritori di altre fedi. Il teologo Vito Mancuso ci ha spiegato perchè è giusto credere ai miracoli di Padre Pio anche se non si crede al significato divino delle sue stigmate. Nessuno si è offeso, il clima era cordiale e appassionato. In fondo l’esperienza della malattia ci avvicina frequentemente a riconoscere episodi di guarigioni inspiegabili dal
punto di vista medico. La necessità di misurarci con il dolore (sempre), e talvolta con l’inspiegabile, ci ridimensiona. E riunisce
quelli che hano bisogno di credere in Padre Pio, quelli che credono senza bisogno di Padre Pio, quelli che faticano a credere, quelli che
si sentono saldi nel non credere, e quelli che non vogliono pensarci.
Un bel catalogo di infedeli!

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