Tornato a casa dopo l’Infedele (a proposito: grazie dei tanti interventi nel blog, non perdiamoci di vista!) faccio zapping mangiando un’insalata.
Davvero istruttivo saltellare fra Vespa e Mentana che stanno facendo la stessa trasmissione. Sul prezzo del petrolio che ha sfiorato i 100 dollari? Sull’imminente conferenza di pace per il Medio Oriente? Sulle drammatiche elezioni libanesi, visto che abbiamo lì migliaia di soldati italiani? Sulla frenetica diplomazia degli incontri fra Veltroni, Fini e Berlusconi?
No, direte voi. Sono giornalisti veloci, si saranno dedicati al fatto del giorno: le intercettazioni telefoniche pubblicate da “Repubblica” sul rapporto incestuoso fra i due finti concorrenti, Rai e Mediaset, nel periodo in cui su entrambe comandava Berlusconi.
Sbaglio. Sia “Porta a porta” sia “Matrix” blateravano per l’ennesima volta sul delitto di Perugia. Faceva impressione quel loro modo ruffiano e affine di intendere il giornalismo televisivo, sono d’accordo con quel che ha scritto Nimodeo (messaggio 78). A un certo punto il più impettito fra i due conduttori –quello coi capelli tinti- ha sgridato un’ospite che manifestava dubbi sull’utilità della trasmissione: non capisci che serve per mettere in guardia i genitori sulle cose brutte che rischiano di fare i loro figli?
E allora ho pensato che lo scoop di “Repubblica” è meritorio ma solo perché certifica una situazione risaputa. Certo Berlusconi ha piazzato in Rai dei suoi dipendenti diretti, quando ha potuto. E ci sono un paio di direttori di rete e di tg che hanno sempre mantenuto il cuore Mediaset anche quando lavoravano in Rai. Lo hanno fatto pure gli altri politici? Vero e sbagliato, ma quelli non possedevano il network televisivo concorrente!
Guardando la tv ieri sera mi è venuto in mente però che il duopolio collusivo Rai-Mediaset funziona col pilota automatico, anche senza bisogno della solerte Debora Bergamini.