E’ sabato mattina. Sveglia prima dell’alba per raggiungere il loft romano dalla mia cascina piemontese: c’e’ la seconda riunione per il codice etico del Pd… E allora mi autocompatisco un po’, nella dedizione militante, concedendomi -letteralmente- un cazzeggio.
Vedo che ancora oggi il Foglio torna sulla Santanche’ e La Russa. Lei lo accusa di avere palle di velluto. Lui controbatte: ce le ho di cemento.
Ho gia’ espresso la mia preferenza maschile a favore delle palle di velluto, che garantiscono una migliore portabilita’ pur senza arrecare lesioni alla virilita’.
Oggi vorrei pero’ chiedere un parere alle nostre signore del blog, perche’ l’insistenza dell’onorevole Santanche’ mi lascia davvero interdetto. Perche’ una donna dovrebbe preferire un partner dalle palle di cemento (o d’acciaio) a un partner con le palle di velluto? Nella realta’ dell’atto sessuale, e nella metafora della relazione uomo-donna, non trovate molto piu’ sexi il velluto?
Alla fine mi viene il dubbio che la provocante Danielona della destra, a furia di rilasciare interviste sui tacchi a spillo, non abbia piu’ il tempo di praticare e abbia quindi scordato i piaceri cui allude. Nel qual caso, me ne rammarico per lei e -a proposito di genitali- oso darle un suggerimento: meno parole, piu’ fatti!