Ma è così difficile rispettare le regole democratiche?

lunedì, 3 dicembre 2007

Domenica sera nel loft democratico voluto da Veltroni s’è riunito un organismo dirigente del Pd finora a noi tutti sconosciuto. Dovendo ratificare una sterzata di centottanta gradi sulla legge elettorale -cioè il ritorno al proporzionale, rinunciando al maggioritario preferito fino a ieri dal segretario, al punto che aveva “quasi” firmato il referendum- in piazza Santa Anastasia si sono ritrovate venti persone che contano. Nè esecutivo del partito, nè direzione.
Figuriamoci, qui bisognava parlare sul serio. Infatti c’erano diciotto uomini e due donne (una delle quali, la Bindi, era presente solo perchè ebbe l’ardire di candidarsi alla segreteria prendendo il 13% dei voti; le altre sue colleghe ministre infatti non erano tra gli invitati).
Mica male per il partito del 50% uomini-donne. Mi sapete spiegare, ad esempio, perchè tra i protagonisti del loft c’era Fioroni e non, chessò, la Pollastrini. Ma è ovvio, mi direte voi: lui è un signore delle tessere, lei no… D’accordo, ma come andiamo a spiegarlo ai cittadini che hanno partecipato alle primarie? Gli diremo che ci sono organismi dirigenti finti e riunioni di nomenclatura vere?
Non voglio fare l’ingenuo. Fare i democratici è maledettamente complicato nella politica italiana. Me ne sto rendendo conto pure nella commissione incaricata di elaborare il Codice etico del nuovo partito. Vorremmo per esempio raccomandare delle incompatibilità fra incarichi diversi che sarebbe logico considerare a tempo pieno, ma non è mica facile in un partito che ha un segretario-sindaco.
Dietro alla controversia proporzionale-maggioritario che spero nessuno s’illuda di risolvere così, con una breve riunione domenicale di maggiorenti, se ne cela un’altra relativa alle alleanze. Pensiamo che il Pd debba interrompere prossimamente la sua alleanza con Rifondazione e gli altri partiti alla sua sinistra? Oppure pensiamo che le caratteristiche della società italiana richiedano il coinvolgimento di quelle forze in un’azione riformista efficace?
Chi pensasse di discutere temi del genere alla chetichella sappia che gli elettori delle primarie non si lasceranno prendere in giro.

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