Ma perchè le donne non si ribellano?

venerdì, 21 dicembre 2007

Vallettopoli

Dopo la sequenza di Vallettopoli 1 (Elisabetta Gregoraci) e Vallettopoli 2 (il clan Mora-Corona) che già aveva diffuso l’inesorabile teorema secondo cui una donna può far carriera alla Rai e in Mediaset solo dandola via, ora arriva la precisazione di Silvio Berlusconi: nella tv di Stato si entra o per prostituzione o perché di sinistra. Logica inesorabile vorrebbe che le donne non di sinistra che hanno fatto carriera in Rai appartengano necessariamente alla prima categoria.

Ora io mi chiedo: perché non si riuniscono furibonde in assemblea le telegiornaliste e le lavoratrici dello spettacolo per denunciare un oltraggio pubblico che da anni le infanga? Possibile che la dignità della donna possa essere calpestata in questo paese come non sarebbe consentito nel resto d’Europa e negli Stati Uniti?

Mi aspetterei scioperi, pomodori in faccia agli autori delle battute più volgari e misogine, denunce dei manager-chaperon che si sono fatti tramite del mercimonio rivendicato dal potere politico come un diritto feudale.

E invece…un silenzio imbarazzato. Brave professioniste che strisciano lungo i muri sperando di non essere a loro volta schizzate di fango. Da maschio estimatore del sex appeal, anche in televisione, scopro di rimpiangere la stagione femminista in cui le donne –facendosi rispettare- sapevano essere anche più desiderabili.

L’umiliazione della loro dignità non è solo un segnale di arretratezza dell’intera società italiana, ma anche una sconfitta dell’eros in un paese sempre più popolato di clienti delle prostitute.

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