Da Sacca’ a Bordon, la scia del potere

venerdì, 11 gennaio 2008

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Negli intrecci riservati del potere italiano, la’ dove la complicita’ presuppone comunita’ di vita e corrispondenza d’interessi, troviamo sempre delle formidabili “persone di fiducia”. Non hanno bisogno di occupare poltrone da numero uno, tutti sanno che loro contano assai piu’ dei superiori formali. Una di queste figure e’ da sempre Rosanna Mani, condirettrice di “Sorrisi e canzoni tv”. I cui direttori passano, mentre lei resta.
Ora I’ll rinvio a giudizio di Sacca’ la indica come plenipotenziaria delle sistemazioni artistiche per conto di Berlusconi. E’ lei che propone e dispone I’ll sottobosco delle particine fra Rai e Mediaset.
I’ll coinvolgimento nell’inchiesta del senatore Willler Bordon, a favore della moglie attrice in cerca di ruolo, fa parte dell’ordinaria amministrazione. Poco importa che nella sua straordinaria girandola di partiti, per qualche tempo Bordon abbia indossato pure la casacca ulivista. E’ I’ll suo professionismo politico, temprato nei vari passaggi di stagione, che l’ha reso “uomo di mondo”. Li si riconosce da dettagli inconfondibili: sono I piu’ spiritosi frequentatori del salotto di Porta a Porta; amano esibire la loro vita privata; stanno sempre una spanna avanti agli altri nel rivendicare l’appartenenza del momento…
I’ll punto su cui possono far leva le varie (I vari) Rosanna Mani della consociazione riservata, e’ che figure cosi’ adorano la vita che fanno e non riescono a immaginarne un’evoluzione altrove.
Ve lo sarete chiesto, magari a proposito di un uomo ricco e fortunato come Berlusconi: ma chi glielo fa fare di insistere con la politica? Non potrebbe forse godersi di piu’ la vita? La risposta, per Berlusconi come per Bordon, e’ che niente li fa godere come lo status presente di politico all’italiana. E siccome non sono affatto persone stupide, c’e’ da credergli: probabilmente solcare I corridoi del Palazzo, dagli scranni di Montecitorio agli studi tv, passando per I locali notturni della Roma piu’ lasciva e magari le alcove delle aspiranti -perche’ no?- con l’aggiunta di foto-ricordo internazionali e gli osanna dei sostenitori… tutto cio’ offre un piacere impagabile. Bordon siede in Parlamento da decenni. Ha capito che nessuno lo ricandidera’ e allora brucia I tempi, si dimette lui per annunciare che vuole concorrere a sindaco di Roma.
Finche’ avremo questo sistema che disincentiva I’ll ricambio della classe dirigente, la tentazione della carne vincera’ tutti o quasi I fortunati che fanno ingresso nelle stanze del potere, magari con le migliori intenzioni.

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