Amici cristiani, rompete il silenzio

mercoledì, 23 gennaio 2008

folla

Vi propongo altri argomenti in favore della sfida culturale, tanto necessaria, contro l’abuso reazionario della Chiesa. Questo mio articolo è uscito oggi su “Vanity fair”.

E va bene, torniamo al futuro. Ciascuno tiri fuori la sua fede –alla maniera in cui ce l’ha, se ce l’ha- insieme alle ragioni che lo ispirano nel fare politica. Il dibattito pubblico si fa sempre più religioso? Nella campagna elettorale statunitense risuona di continuo il Nome che mai bisognerebbe pronunciare invano? Perfino l’Angelus domenicale del papa viene frequentato –e rilanciato da apposito maxischermo su altre piazze- come se fosse una manifestazione politica? Nessuno scandalo. Sono i segni di un tempo contemporaneo tumultuoso, pieno zeppo di domande e di paure nuove: sarebbe patetico restare vincolati all’idea di laicità anacronistica per cui un ateo come Fabrizio Cicchitto non dovrebbe aderire all’invito del cardinal Ruini (religioso? politico? ma che importa?) per un’adunata riparatoria d’amore e di fedeltà al papa. Del resto sotto quella finestra di San Pietro ci sono già andati in altre occasioni Marco Pannella e Massimo D’Alema, perché dunque non avrebbe dovuto accorrervi da Ceppaloni, con seguito di flash e telecamere, l’inquisito Mastella? E le veglie di preghiera nelle chiese siciliane oranti invano per l’assoluzione del governatore Cuffaro, le classifichiamo sotto la voce devozione o sotto la voce manifestazione?
Il mio amico Arturo Parisi, cattolico restio all’esibizione di una fede che il Vangelo contemplerebbe piuttosto come testimonianza, ci fa notare che Alcide De Gasperi non avrebbe mai guidato la sua corrente politica a manifestarsi così dal papa. Altri tempi, quelli della Democrazia cristiana. Rimasti privi di quello scudo, hanno voluto farsi gruppo intorno a Ruini pure un bel po’ di ministri e dirigenti cattolici del suo Partito democratico. Si rassegni, l’amareggiato Parisi: è vero che domenica 20 gennaio a Roma si è mancato di rispetto contemporaneamente al valore della religione e alla laicità della politica. Ma l’episodio è destinato a ripetersi, dunque urge provvedere alle contromisure. Io ne ho in mente una che mi piacerebbe discutere con Parisi, Flavia e Romano Prodi, Rosy Bindi e tutti gli altri cattolici di cui conosco una forte impronta religiosa posta alla base dell’impegno politico (sia ben chiaro, ce ne sono molti altri di schieramento diverso, cito loro solo per ragioni di confidenza).
Arturo, Flavia, Romano, Rosy: io lo so che la fede diversa o assente non costituisce un ostacolo a trovarsi d’accordo nelle scelte della politica, comprese quelle più difficili che riguardano il nascere, il vivere, il morire, il prendersi cura. Avete vissuto l’Ulivo e il Pd come approdo felice di questa pratica laica, in cui finalmente la religione non dovesse più ostacolare il perseguimento di un bene comune. Avete aiutato la cultura politica italiana a progredire oltre i guelfi e i ghibellini. Ma ora, per favore, non autocensuratevi in nome di una malintesa difesa del principio di laicità.
Se trovate inaccettabile una Chiesa al rimorchio degli atei devoti sul come si difende la vita. Se trovate accigliata, poco misericordiosa, non accogliente la relazione della Chiesa con le donne e gli uomini di oggi. Se risuona in voi falso il richiamo gerarchico alla lesa maestà di un papa che ha subito –diciamolo- un affronto tutto sommato modesto rispetto a quelli inflitti a Colui di cui viene indicato come Vicario in terra. Se troppo spesso vi capita di udire l’argomento dell’identità cristiana rivendicato per giustificare il no all’accoglienza dello straniero povero. Se provate scandalo di fronte alla incoerenza esibita nella loro condotta di vita quotidiana da politici che si proclamano cristiani e che la Chiesa come tali legittima… Beh, cominciate a dirlo con voce ferma e pacata.
Non sentirei ferita in alcun modo la laicità della politica se finalmente i politici cristiani cominciassero a rendere esplicito anche in Italia il loro argomento religioso. Che la fede si manifesti degnamente nella sfida culturale. Denunciate con passione chi abusa della religione, chi manifesta comportamenti anticristiani, chi sembra aver dimenticato lo spirito evangelico. Tirate fuori quel che vi rode nell’animo, Arturo, Flavia, Romano, Rosy (e tutti gli altri, di destra e di sinistra). Sarà un confronto appassionante, ne trarrete sollievo e autorevolezza.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.