Codice etico del Partito Democratico

giovedì, 14 febbraio 2008

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Testo approvato dalla Commissione

1) PREMESSA
1. Le donne e gli uomini che aderiscono al Partito Democratico riconoscono nella
Costituzione italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica. Considerano i
suoi principi, insieme a quelli sanciti nelle Carte sui diritti umani e sulle libertà
fondamentali, il riferimento di un impegno politico al pieno servizio del bene comune,
della giustizia sociale, di un modello inclusivo di convivenza.
2. Oltre al rispetto doveroso delle leggi, l’adesione al Partito Democratico impegna a
comportamenti ispirati ai principi etici contenuti in questo Codice.

2) PRINCIPI DI RIFERIMENTO DEI COMPORTAMENTI INDIVIDUALI
E COLLETTIVI

1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico sostengono l’autonomia della politica,
perché sia credibile e rafforzi il rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengono che la
politica debba assolvere la sua funzione pubblica senza essere subalterna ad alcuno. Al
tempo stesso, concepiscono la politica come aperta all’ascolto della società e dei suoi
bisogni, rispettosa delle altre autonomie, non autoreferenziale e soprattutto lontana da
qualunque pretesa di invadenza e di lottizzazione.
2. Le donne e gli uomini del Partito Democratico considerano il pluralismo una
ricchezza e scelgono il confronto democratico come metodo per ricercare sintesi
condivise. Riconoscono e promuovono il principio di laicità della politica e delle
istituzioni. Si impegnano perché le differenze non siano ostacolo alla partecipazione ma
opportunità di dialogo e di crescita, e perché i diritti e le libertà si impongano sul
razzismo e sulla violenza. Contrastano ogni forma di discriminazione nel nome
dell’uguaglianza sostanziale. Il contributo delle donne e degli uomini immigrati è
caratteristica propria dell’identità del Partito Democratico, che con loro si propone come
un’esperienza politica aperta ed interculturale.
3. Le donne e gli uomini del Partito Democratico assicurano l’uguaglianza di genere, nel
segno del rispetto e della piena partecipazione politica delle donne. Adottano tempi,
modalità e stile della loro attività politica che tengano conto delle responsabilità
lavorative, professionali, familiari delle persone. Assumono la democrazia paritaria come
criterio di comportamento nel partito, negli organismi collegiali e in quelli monocratici,
come elemento di valutazione delle decisioni prese e delle attività svolte. Per questo, gli
organi nazionali del Partito Democratico sono tenuti a verificare costantemente il
rispetto delle previsioni statutarie in ordine alla parità di genere e a quanto sopra
previsto.
4. Le donne e gli uomini del Partito Democratico vivono l’impegno politico con
responsabilità e, per questo, sentono il dovere di confrontarsi e di dare conto del proprio
operato. Promuovono le capacità e le competenze, nella convinzione che il
riconoscimento dei meriti, del lavoro svolto e dell’esperienza acquisita, così come il
rinnovamento dei gruppi dirigenti, diano qualità all’azione politica. Favoriscono la
trasparenza dei processi decisionali e la partecipazione democratica nelle forme più
inclusive.
5. Le donne e gli uomini del Partito Democratico ispirano il proprio stile politico
all’onestà e alla sobrietà. Mantengono con i cittadini un rapporto corretto, senza limitarsi
alle scadenze elettorali. Non abusano della loro autorità o carica istituzionale per trarne
privilegi; rifiutano una gestione oligarchica o clientelare del potere, logiche di scambio o
pressioni indebite.

3) RESPONSABILITA’ PERSONALE E AUTONOMIA DELLA POLITICA
1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano, in particolare, a:
a) rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi o decisioni che abbiano una diretta
incidenza, specifica e preferenziale, sul patrimonio personale, del proprio nucleo
familiare o dei conviventi, ovvero dei parenti o affini;
b) rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito (incarichi
monocratici nelle città capoluogo di provincia, a livello provinciale, regionale e
nazionale; incarichi negli organi collegiali esecutivi di Partito a livello regionale e
nazionale) qualora, a causa del ruolo ricoperto in imprese, associazioni, enti o
fondazioni, aventi scopo di lucro o titolarità prevalente di interessi economicofinanziari,
possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri
comportamenti;
c) non appartenere ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o
comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno,
tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e
di imparzialità delle pubbliche istituzioni;
d) svolgere campagne elettorali con correttezza ed un uso ponderato e contenuto
delle risorse, finanziate in modo trasparente e sempre accompagnate da un
rendiconto finale, senza avvalersi per fini personali della pubblicità o
comunicazione istituzionali. Si impegnano, inoltre, ad evitare forme di propaganda
invasiva, nel rispetto dell’ambiente e del decoro urbano.
2. Ciascun dirigente, ogni componente di governo a tutti i livelli, le elette e gli eletti nelle
liste del Partito Democratico si impegnano a:
a) comunicare all’organo di garanzia territorialmente competente, ai sensi dello
Statuto, le situazioni personali che evidenziano o possono produrre un conflitto di
interessi, ovvero condizionare l’attività del partito o lederne l’immagine pubblica,
in primo luogo nel caso di esistenza di un procedimento penale o di adozione di
una misura di prevenzione nei propri confronti.
Gli stessi, ove impegnati a livello europeo, nazionale, regionale, provinciale e nei
capoluoghi di provincia, comunicano, inoltre:
– la proprietà, la partecipazione, la gestione o l’amministrazione di società
ovvero di enti aventi fini di lucro;
– l’appartenenza ad associazioni, organizzazioni, comitati, gruppi di
pressione che tutelino o perseguano interessi di natura finanziaria, nonché i
ruoli di rappresentanza o di responsabilità eventualmente ricoperti ovvero il
loro sostegno;
b) assolvere con competenza, dedizione e rigore le funzioni ricoperte, senza
cumulare incarichi che precludano di svolgere compiutamente la responsabilità
affidata, evitando in particolare, di:
– sommare più funzioni monocratiche interne al partito;
– assumere o ricoprire contemporaneamente più cariche istituzionali
elettive;
– cumulare una funzione monocratica interna al partito con la titolarità di
una carica istituzionale monocratica di equivalente o analogo livello
territoriale, fatta eccezione per l’incarico di Presidente del Consiglio dei
Ministri;
c) rendicontare, con una relazione dettagliata, le somme impegnate
individualmente o i contributi ricevuti da terzi e destinati all’attività politica ovvero
alle campagne elettorali o alle competizioni interne al partito;
d) evitare l’uso strettamente personale e lo spreco dei beni e delle risorse messi a
disposizione in ragione dell’incarico svolto. Evitare, inoltre, l’impiego
ingiustificato di risorse, ad esempio nel caso di acquisto di beni e arredi destinati
all’ufficio, sia istituzionale che di partito;
e) rifiutare regali o altra utilità, che non siano d’uso o di cortesia, da parte di
persone o soggetti con cui si sia in relazione a causa della funzione istituzionale o
di partito svolta.
f) utilizzare i mezzi di comunicazione per favorire una informazione corretta dei
cittadini sulle questioni politiche ed istituzionali.
3. Ogni componente di governo a tutti i livelli, le elette e gli eletti nelle liste del Partito
Democratico si impegnano a:
a) rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nelle fondazioni aventi la
titolarità prevalente di interessi economico-finanziari, in imprese pubbliche, in
società a partecipazione pubblica, salvo che l’incarico derivi da obbligo connesso
alla funzione svolta;
b) rendicontare periodicamente, attraverso strumenti informativi e/o iniziative
pubbliche, l’attività politica o istituzionale svolta anche con forme di
corrispondenza con i cittadini e/o gli elettori;
4. Ogni componente di governo, a tutti i livelli, del Partito Democratico si impegna a:
a) non conferire né favorire il conferimento di incarichi a propri familiari o, tranne
che negli uffici di personale collaborazione, a persone con cui si abbiano rapporti
professionali;
b) avvalersi di consulenze esterne soltanto in condizioni di effettiva necessità, con
adeguate motivazioni e con modalità di piena trasparenza;
c) astenersi dal partecipare a manifestazioni pubbliche organizzate contro il
governo e la giunta di cui si fa parte, senza trarne le dovute conseguenze.
5. Ogni responsabile delle risorse finanziarie del Partito Democratico si impegna a
garantire, ad ogni livello, una gestione trasparente dei finanziamenti pubblici e privati
ricevuti. L’entità dei finanziamenti ed il loro utilizzo sono resi pubblici e i relativi dati
sono accessibili a chiunque.

4) LEALE COLLABORAZIONE E SOSTEGNO ALLA VITA DEL PARTITO
Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a:
1. contribuire personalmente all’attività del partito con uno specifico onere di concorso
economico, proporzionale alle indennità percepite per coloro che sono eletti ovvero
designati nelle istituzioni;
2. adottare e rispettare percorsi decisionali partecipati, trasparenti, motivati, rispettosi del
pluralismo di posizioni politiche e culturali esistenti;
3. favorire l’informazione ed il coinvolgimento degli aderenti e dei sostenitori nella vita
del Partito, evitando che le scelte organizzative producano forme di cristallizzazione
interne ed esclusioni, discriminazioni o condizionamenti, e garantendo che gli
orientamenti politico-culturali contribuiscano ad una libera dialettica interna al Partito;
4. promuovere e rispettare le regole per la par condicio nella partecipazione alle
competizioni interne, anche in relazione ai limiti di spesa e alle modalità di utilizzo delle
risorse economiche;
5. favorire la parità di accesso ai servizi, alle risorse e ai beni comuni nonché il loro
impiego corretto e trasparente;
6. incoraggiare l’impegno volontario e scegliere di mantenere tendenzialmente separato il
rapporto di lavoro dipendente nel partito dagli incarichi politici;
7. adottare la competenza, la serietà dell’impegno, lo stile, il merito e le capacità personali
come criteri prevalenti di discernimento e di valutazione delle persone in relazione agli
incarichi e/o alla responsabilità che possono assumere, disincentivando ed evitando di
premiare comportamenti trasformistici;
8. non diffondere o utilizzare, senza giustificato motivo, dati, informazioni o documenti
riservati conosciuti o ricevuti in ragione dell’incarico svolto o dell’appartenenza al
partito.

5) CONDIZIONI OSTATIVE ALLA CANDIDATURA E OBBLIGO DI
DIMISSIONI

1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni
tipo di elezione – anche di carattere interno al partito- coloro nei cui confronti, alla data
di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato:
a) emesso decreto che dispone il giudizio;
b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;
c) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di
patteggiamento;
per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la
personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in
flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante
dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
2. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni
tipo di elezione – anche di carattere interno al partito-, coloro nei cui confronti, alla data
di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti
condizioni:
a) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito
di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di
concussione;
b) sia stata emessa sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di
patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalità di esecuzione
o conseguenze, carattere di particolare gravità;
c) sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o
patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano
stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa;
3. Le condizioni ostative alla candidatura vengono meno in caso di sentenza definitiva di
proscioglimento, di intervenuta riabilitazione o di annullamento delle misure di cui al
comma 2 lett. c).
4. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni
tipo di elezione – anche di carattere interno al partito-:
a) i proprietari o coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore
delegato di imprese che operano a livello nazionale nel settore della informazione,
ovvero il loro coniuge, parenti o affini;
b) i proprietari ovvero coloro che ricoprano incarichi di presidente o di
amministratore delegato di imprese che operano nel settore della informazione a
livello locale, nel caso in cui l’organo di garanzia territorialmente competente
previsto dallo Statuto accerti che – per il rilievo dell’attività dell’impresa – si possa
determinare un sostegno privilegiato a loro esclusivo vantaggio.
5. Ove sopravvengano le condizioni di cui ai commi precedenti, gli eletti, i titolari di
incarichi all’interno del partito, ovvero il personale di nomina politica, rassegnano le
dimissioni dal relativo incarico.

6. ATTUAZIONE DEL CODICE ETICO
1. Lo Statuto indica l’organo competente ad accertare e a pronunciarsi circa le violazioni
del Codice etico, la procedura da seguire e le sanzioni da adottarsi.
2. E’ istituito il Comitato per l’attuazione del Codice etico.
3. Il Comitato è costituito da cinque componenti, scelti all’interno del Partito
democratico per la loro autorevolezza ed indipendenza, ed eletti dall’Assemblea
Nazionale del PD, con una maggioranza pari ai 3/5 dei componenti. Per il regime di
incompatibilità dei membri dell’organo e per la durata in carica valgono per analogia le
norme previste dallo Statuto del PD per i Collegi nazionali e regionali dei garanti.
4. Il Comitato è competente, in particolare, nel:
a) favorire la conoscenza e il rispetto del Codice etico, anche fornendo pareri o
chiarimenti sulle sue disposizioni ovvero intervenendo su tutte le questioni
interpretative che possano sorgere;
b) esprimere pareri, dal contenuto vincolante, su segnalazioni di inosservanza del
Codice etico indirizzate agli organismi di garanzia previsti dallo Statuto;
c) redigere una relazione annuale sullo stato di attuazione del Codice etico,
offrendo, ove necessario, proposte di modifica o di integrazione.

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