Vi prometto nei prossimi giorni un approfondimento sulla vicenda di Antonio Bassolino. Sono ben consapevole della sua attuale impopolarità e dunque non è certo questo il momento di fargli venir meno la mia ventennale amicizia. Nel massimo rispetto per l’azione della magistratura, credo che oggi per Bassolino le dimissioni sarebbero la scelta più comoda e forse desiderata (mica ha ambizioni politiche per il futuro) ma il senso delle istituzioni gli imponga di collaborare alla soluzione dell’emergenza con il commissario De Gennaro. Poi, come si suol dire, faremo i conti. In tribunale, ma anche esaminando criticamente la catena di errori politici -sottolineo politici- che lo hanno condotto a una bruciante sconfitta.
Ora però devo farvi un annuncio: ho deciso di candidarmi anch’io. Di più, ho già firmato la mia candidatura e domattina alle ore 10 mi presenterò alla Sala anziani gentilmente prestata dal comune di Cerrina, dove sarà scelto il coordinatore di zona del nuovo partito con il metodo delle primarie. Vabbè, il titolo è uno scherzo: non mi ci vedo in Parlamento e già in passato ho più volte escluso una carriera da onorevole per la quale mi vedo inadatto. Ma l’impegno sul territorio, invece, lo prendo sul serio. Qui c’è una deindustrializzazione faticosa da gestire, c’è un’agricoltura di qualità da rilanciare insieme alla tutela del paesaggio, la lotta alle zanzare, il rilancio del turismo enogastronomico e culturale.
Insomma, se tutto va come spero, sarò segretario del Partito democratico della Valcerrina. Lo considero un grande onore, e un segno di vera capacità d’accoglienza per il bastardo venuto a vivere in un Monferrato partigiano che sa d’antico ma ormai si rivolge al futuro.