Stavolta ho perso io

giovedì, 8 maggio 2008

capo-chino.jpegSe misurassi il successo delle mie trasmissioni in punti di share, dovrei essere contento: l’ultima puntata dell’Infedele e’ stata la piu’ vista dell’intera serie che gia’ ci aveva gratificato di un forte incremento d’ascolti.
Invece provo una sensazione di sconfitta che ritengo giusto condividere nel blog. Non perche’ mi turbino i messaggi ostili, giunti numerosi. Li rispetto anche se sgradevoli. Considero un patrimonio il fatto che qui s’incontrino e si scontrino pensieri lontani, sono pochi i luoghi in cui cio’ avviene. Quanto agli insulti, offendono chi li scaglia piu’ del loro bersaglio.
Andare contropelo al cittadino telespettatore, a costo di risultargli sgradevole e confermare una fama di “antipatico”, e’ per me un prezzo sopportabilissimo. Purche’ la mia non venga percepita come provocazione gratuita, come tale inefficace ai fini di un approfondimento comune.
Se ieri sera ho dato a molti l’impressione di manifestare principalmente dispetto per il risultato elettorale, e assenza di curiosita’ nei confronti degli interlucutori vincenti, allora e’ chiaro che ho sbagliato io. Lo considero un fallimento, e non certo per calcolo politico (chissenefrega, mica subordino la ricerca televisiva a logiche propagandistiche).
No, molto semplicemente non ho saputo fare le domande. E per questo ho dato la sensazione di “andare sotto” (per la gioia di tanti che amano vedermi in difficolta’). Sono sicuro che Flavio Tosi e colleghi siano stati reticenti e insinceri sulla loro relazione furba con la cultura di estrema destra e sul loro conflitto con gli immigrati. Ho trovato falsamente innovativa e tutto sommato ruffiana e banalizzante la posizione di Cacciari: bella scoperta, lo so anch’io che non abbiamo a che fare con il fascismo ne’ con una setta esoterica. Ho complicato la vita agli immigrati veronesi presenti, impossibilitati a un racconto efficace dell’altra faccia della sicurezza.
Eppure penso che da qui dovremo ricominciare, trovando un approccio piu’ rispettoso e piu’ efficace, ma senza eludere una realta’ sgradevole il cui senso comune vira tra il moderatismo e la reazione.
Sono vecchio? Ho un pensiero antiquato? Smettetela di leggermi e di guardarmi, amici come prima. Ma una cultura democratico-riformista non rinascera’ scimmiottando i guardiani del territorio, di questo resto convinto.
Grazie a tutti, ora vado a godermi l’opera lirica del mio amico A. B. Yehoshua, felice di riabbracciarlo. E domani festa dell’ambasciatore israeliano, prima di volare al Salone di Torino.

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