Geremek, padre della democrazia europea

domenica, 13 luglio 2008

geremek2.jpgApprendo con dolore a Beirut della morte per incidente stradale di un uomo saggio e lungimirante: Borislaw Geremek, fondatore di Solidarnosc, tra gli artefici della democrazia polacca e i costruttori di un’Europa davvero unita.
Lo piango pensando al nostro ultimo incontro, lunedi’ 16 giugno, quando abbiamo pranzato insieme alla Casa della Carita’ di Milano di don Virginio Colmegna. Dopo avere visitato la struttura, con la competenza dello storico che studia le vicende della poverta’ dal medioevo al tempo moderno, seduto a fumare la sua pipa nella biblioteca ci aveva anticipato il suo ultimo gesto di liberta’: votare al Parlamento europeo di Strasburgo contro la direttiva sui rimpatri forzati e il fermo prolungato a 18 mesi degli immigrati senza documenti. Cosi’ ha fatto, pochi giorni dopo, in disobbedienza all’indicazione favorevole del suo gruppo liberaldemocratico.
Un gesto che gli rende onore, cosi’ come il rifiuto di sottoporre il suo curriculum vitae alla verifica dell’inquisizione anticomunista escogitata dai gemelli Kaczynski, lui che le galere comuniste le aveva purtroppo conosciute bene.
A tavola ci aveva raccontato i suoi studi storici sull’arrivo dei primi zingari in Italia, nel XV secolo, su invito di un papa che aveva promesso loro indulgenza plenaria. Poi, nella conferenza organizzata dalla Fondazione Unidea e dalla Casa della Carita’, aveva manifestato la sua preoccupazione per la piu’ recente patologia della politica: leader che preferiscono la scorciatoia della seduzione alla fatica della persuasione, quando i cittadini sono chiamati a scelte razionali complesse. Temeva per il futuro dell’Europa dopo il no irlandese alla Costituzione, ma era ottimista sul lungo periodo. Citava in proposito la svolta liberale della sua Polonia dopo una parentesi reazionaria di pochi anni.
Intellettuali come lui, Jacek Kuron e Adam Michnik, seppero unirsi a leader popolari come Lech Walesa per dare forma e sostanza alla transizione democratica post-comunista.
Lo accompagni nel suo ultimo viaggio tutta la mia ammirazione.

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