Dedicato agli ebrei di destra

martedì, 9 settembre 2008

Mi rivolgo con amicizia ai numerosi esponenti della Comunità ebraica italiana che hanno scelto legittimamente di appoggiare la destra nella sua marcia vittoriosa fino al governo del paese. Molti lo hanno fatto pensando di difendere così gli interessi d’Israele. Altri per delusione nei confronti della sinistra. Altri ancora per normale adesione culturale o d’interessi alla destra, proprio come succede fra i concittadini non ebrei.
Non sono così ingenuo da pensare che le recenti dichiarazioni di Alemanno e La Russa possano indurli a cambiare idea. Ma chiedo loro di non sottovalutarle come meri residui della militanza giovanile. Non c’è alcun pericolo di ritorno del fascismo in Italia, gli ebrei non saranno discriminati da nuove leggi razziali, ma la destra ha bisogno -oggi, nel 2008, per tenere insieme le diverse pulsioni da cui scaturisce il suo consenso- di una revisione storica caratterizzata da due concetti: il patriottismo come valore prevalente sugli stessi fondamenti democratici (dunque onore ai soldati che difesero il suolo nazionale dagli invasori anglo-americani); e la difesa dell’italianità dai pericoli di contaminazione esterna. Ripeto, hanno bisogno di rivendicare tale continuità culturale, perchè è grazie ad essa che entrano in sintonia con vasti settori del loro elettorato.
Per questo mi auguro che gli ebrei sostenitori del centrodestra, anche coloro che siedono in Parlamento, si facciano sentire non solo con una episodica presa di distanze. Spetta loro uno speciale compito di vigilanza e di testimonianza, anche quando il nazionalismo forzoso e la xenofobia colpiscono comunità diverse da quella ebraica.

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