Mi scuso con gli utenti del blog un po’ raffazzonato per lavori in corso. Ma direi che al momento siamo messi decisamente meglio di Alitalia giunta per davvero sull’orlo del fallimento.
Conosco poco Roberto Colaninno, ma direi quel tanto che basta per dubitare che il ritiro dell’offerta d’acquisto Cai sia solo un bluff al tavolo del negoziato. Né la situazione di cassa dell’Alitalia sembra in grado di consentire un prolungamento dell’agonia. Se dunque l’esito della vicenda fosse il fallimento, in questi giorni di crack di ben altri giganti della finanza mondiale, lo dovremmo considerare un esito doloroso ma ragionevole. Se invece la “nouvelle vague” del nazionalismo economico dovesse partorire altri escamotage di salvataggio della compagnia aerea a spese dell’erario, beh, allora la rabbia non sarebbe più solo quella –legittima e comprensibile- dei lavoratori che perdono il posto di lavoro.