Vittorio Foa, indimenticabile

lunedì, 20 ottobre 2008

Solo un pensiero affettuoso e riconoscente a Vittorio Foa, il grande vecchio che ci ha lasciati quest’oggi. La sua biografia è un esempio da non disperdere. Coraggioso da giovane fino a sfidare il consenso schiacciante per Mussolini nell’Italia fascista, vivendo con dignità la condizione di prigioniero politico e di confinato. E poi sempre dalla parte dei lavoratori, politico e sindacalista critico dell’ortodossia comunista, ma senza mai passare dall’altra parte. Ricordo tanti incontri con lui a Torino, in casa di Pietro Marcenaro, e poi a Roma dove abitava in un appartamento modesto dietro via del Tritone. Prima di trasferirsi a Formia dove pativa soprattutto la cecità, il bisogno che qualcuno leggesse per lui libri e giornali. Da riformista antidogmatico, da fautore di uno stile di vita sobrio, lontano dai privilegi della casta politica, ha fortemente voluto la nascita del Partito democratico. Ma aveva pure sufficiente ironia per tenersi distante dalle beghe provinciali, grazie ai suoi legami con l’intellighenzia progressista soprattutto in Gran Bretagna. Gli ho voluto bene, lo rimpiangerò.

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