L’Infedele: Eluana, anima prigioniera

lunedì, 27 ottobre 2008

E’ certamente un gesto grave, non qualsiasi, estrarre quel sondino dal naso di Eluana Englaro che giace in stato vegetativo permanente da ormai quasi diciassette anni. Autorizzata dalla magistratura, la sospensione del sostegno vitale a questa vittima dell’accanimento terapeutico viene invece ostacolata dal governo, in sintonia con la Chiesa (ma anche il Pd è assai diviso su questa scelta). Per questo la copertina di Michele Mally la ritrae come dietro le sbarre di una prigione. Il prossimo 11 novembre la Corte di Cassazione decreterà in via definitiva su una sentenza voluta dai genitori di Eluana, ma che le strutture sanitarie della Lombardia rifiutano di applicare. E’ una vicenda che potenzialmente ci riguarda tutti e che determinerà l’esito della prossima battaglia parlamentare sul testamento biologico. La Chiesa cattolica chiede che l’idratazione e la nutrizione artificiale non vengano considerate terapie mediche, con ciò decretandole obbligatorie a prescindere dalla volontà soggettiva del paziente.
In pratica, chi si trovasse nelle condizioni di Eluana non avrebbe diritto a interrompere quel trattamento neppure se lo avesse richiesto per iscritto in anticipo.
Ma che idea c’è della vita, dell’autonomia della persona, e che potere vogliamo attribuire allo Stato in queste vicende rese sempre più frequenti dai progressi della medicina? Stasera alle 21,10 su La7 ospiterò all’Infedele Beppino Englaro, il padre di Eluana. Di fronte a lui siederà Eugenia Roccella, già portavoce del “Family day” e oggi sottosegretario al welfare, che si è distinta nel contestare alla magistratura il diritto di sentenziare sulle cure di Eluana. Prezioso ci sarà poi il punto di vista “eterodosso” del teologo Vito Mancuso, cattolico antidogmatico.
Partecipano alla trasmissione altri diretti protagonisti della vicenda: il neurologo Carlo Alberto Defanti, medico curante di Eluana; il neurofisiologo Gian Luigi Gigli, firmatario del ricorso dei medici cattolici alla Corte d’Appello di Milano contro la sentenza che autorizzava la sospensione dei trattamenti clinici. E inoltre: l’anestesista Mario Riccio, già nostro ospite quando accettò di sedare Piergiorgio Welby per poi ottemperare alla sua volontà di sospendere la ventilazione meccanica; la bioeticista Marina Casini, del Movimento per la Vita; e infine la mia amica Francesca Floriani, direttrice dell’omonima Fondazione che tra i primi ha introdotto in Italia le cure palliative per malati terminali.
Spero che interveniate fin da subito numerosi con suggerimenti, domande e commenti. E ve ne sono grato in anticipo perchè mi siete preziosi.

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