Screanzati, comprate subito il libro di Vespa!

sabato, 22 novembre 2008

Il mio sabato pomeriggio di trepida attesa per la sfida con la Juve a San Siro, è stato funestato dalla lettura della classifica di “Tuttolibri”, il prestigioso supplemento culturale de “La Stampa”. Ma vi rendete conto? Natale si avvicina, le librerie sono affollate di compratori che non possono permettersi consumi più dispendiosi e -per la prima volta da anni!- la strenna invernale di Bruno Vespa non compare tra i libri più venduti. Non dico la “top ten”, dove pure eravamo abituati a trovarlo, ma neppure più in basso, cioè nella classifica di settore, la saggistica.
Sinceramente non ricordo bene il titolo (Italia ultima sfida? Il risotto? La Repubblica al bivio? Il regno di Silvio? Il cambio? Il duello? La svolta? La piroetta?) ma questo non c’entra: dopo il bombardamento televisivo di pubblicità gratuita cui il nostro s’è sottoposto con spirito di sacrificio nè più nè meno che nei decenni scorsi, basterebbe presentarsi in libreria e chiedere l’ultima opera di Bruno Vespa, per favore. Mica vorrete che ne restino sul groppone tre-quattrocentomila copie alla Mondadori, spero.
Ho anche pensato a un refuso, qualche tipografo burlone che l’abbia espunto tanto è scontata la sua supremazia. Ma siccome -dopo una fugace apparizione ottobrina- son già un paio di settimane che l’importante volume latita, invano pubblicizzato da costose manchettes di prima pagina, temo che sia davvero avvenuto l’inconcepibile: nell’anno di grazia 2008, che pure fornirebbe il contesto climatico-culturale più idoneo al nostro, il libro di Vespa non si vende più!
Mi auguro che gli utenti del blog non partecipino di questo boicottaggio indegno di una nazione civile. Possibile che non siate più appassionati alla cronaca dal di dentro delle viscere di Silvio, Pierferdinando, Umberto, Walter, Fausto, Gianfranco e famigli?
Vi prego di fornirmi una giustificazione valida dell’accaduto o altrimenti -screanzati!- filate subito in libreria a rimediare la vostra mancanza.

P.S. Parlando di libri, mi tranquillizza se non altro constatare che il Tg1 ha messo in lizza come saggio più significativo dell’anno “La paura e la speranza” di Giulio Tremonti. L’haute couture è salva, anche se un abbinamento col Vespino l’avrebbe reso ancor più chic.
Il bastardo, giovedì scorso, ha invece presentato a Milano il volume di Avraham Burg, “Sconfiggere Hitler. Per un nuovo universalismo e umanismo ebraico” (Neri Pozza) che non avrà la verve dei succitati ma che ho amato davvero. E’ un accorato racconto, pietoso e severo, sul come il culto della Shoah abbia finito per ammorbare l’ebraismo contemporaneo. Mi ha commosso, anche per la storia familiare che narra. Ma sono pur sempre pinzillacchere rispetto al Vespa, non fate la fesseria di comprare Burg al posto suo!

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