Muntari, piede sinistro di Allah

domenica, 23 novembre 2008

Stanotte sono troppo buono e goduto per lasciare in testa al blog quell’inutile perfidia sul grandissimo giornalista Bruno Vespa. Torno dallo stadio di San Siro dove abbiamo sconfitto la Juve con una partita di superiorità inequivocabile, stile e potenza. Con il gol decisivo segnato da uno dei peggiori in campo, ciò che aumenta sempre la soddisfazione di noi tifosi (il massimo è quando vinci rubando, ma purtroppo non è il caso di oggi). Tanto per fare imbestialire gli utenti del blog che cadono puntualmente nelle mie provocazioni, devo dirvi che ho apprezzato in particolare il comportamento di Muntari dopo il gol “regalatogli” da Ibrahimovic. Uno scambio islamico perfetto (lo sapete, vero, che Zlatan da bambino in Svezia non frequentava i campetti dell’oratorio ma della moschea?). Ebbene, dopo averla buttata dentro e piegato i bianconeri, Muntari s’è genuflesso sul prato di San Siro. Di fronte agli ottantamila in delirio, ha pregato Allah, poggiando la fronte a terra in direzione sud, verso la Mecca.
Naturalmente escludo che il Signore abbia tempo e voglia di occuparsi di gol, sia pure preziosi e benefici come quelli dell’Inter. Non darò alla preghiera musulmana di Muntari importanza maggiore del segno della croce tracciato da capitan Zanetti all’uscita degli spogliatoi. Diciamo che all’Inter il multiculturalismo è da tempo una realtà, con tanto di dialogo interreligioso cristiano-musulmano, nonchè una bastardaggine cosmpolita ormai acquisita. Il simpaticissimo leghista mio vicino di posto da una vita nella tribuna arancio di San Siro, dopo il gol di Muntari avrebbe potuto genuflettersi e urlare “Allah u’ akhbar” pure lui, ve l’assicuro. L’Inter ha dei meriti culturali straordinari, dovrebbe vincere lo scudetto già solo per quelli. Alla Champions, poi, ci penserà il nostro guru Mourinho.

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