Mumbai, il terrore serve a dividerci

giovedì, 27 novembre 2008

L’assalto islamista alla piu’ dinamica delle metropoli indiane
segue il criterio feroce della divisione: guai agli occidentali che
frequentano l’oriente; e guai agli hindu, nemici dell’Asia
musulmana. L’India e’ una babele di lingue, etnie, alfabeti
che nella disunita’ fomentata dagli integralisti divengono fattori
di guerra civile. Basti pensare che fino a ieri ci preoccupavamo ben
di piu’ del fondamentalismo hindu ostile ai cristiani.
Dobbiamo sperare, oggi piu’ che mai, che la tragedia della fragile
democrazia indiana non inneschi una reazione occidentale di sola
replica dell’11 settembre 2001.
La ferita afghana, piu’ che mai purulenta, ha gia’ infettato il
Pakistan e rischia di incancrenire una regione immensa.
Vogliono un oriente separato dall’occidente, per poi esercitare
della bassa macelleria in quella che considerano terra di conquista.
Mi auguro che Obama sappia inaugurare davvero una fase nuova della
lotta al terrorismo, che puo’ unire solo in quanto eviti di
ridursi alla sola opzione militare, rivelatasi insufficiente quando
non controproducente. Ma la vera sfida è quella interna al mondo islamico che deve trovare dentro di sè le energie per fronteggiare il morbo integralista. I musulmani europei e italiani, se lo vogliono, possono svolgere un ruolo di avanguardia in questa sfida culturale.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.