L’Infedele e l’addio al benessere per tutti

lunedì, 1 dicembre 2008

Sui giornali tiene banco l’aumento dell’Iva decretato dal governo Berlusconi ai danni del concorrente Sky e di milioni di famiglie benestanti titolari dell’abbonamento alla pay-tv. Questa tassa, resa doppiamente sgradevole dal conflitto d’interessi, guarda caso appassiona più dei bonus e delle “social card” varati nel tentativo di sostenere la domanda interna, finanziando con poche decine di euro al mese una (ristretta) fascia di poveri. Con tutta la mia simpatia per Ilaria D’Amico, trovo che pure questo sia un sintomo di spaccatura della nostra società. Vogliamo raccontarvela, stasera alle 21,10 su La7, puntando lo sguardo dell’Infedele sui consumi degli italiani.
Ascolteremo in studio la testimonianza di persone e famiglie che avranno diritto a questi contributi pubblici, o che ne saranno esclusi per un pelo. Vengono a trovarci imprenditori, artigiani e dipendenti di un distretto industriale tra i più significativi: i produttori della ceramica di Sassuolo.
Con loro faranno i conti i professionisti delle vendite, alla vigilia di un Natale di recessione: il concessionario di pubblicità Urbano Cairo, il professor Francesco Alberoni, l’esperto di marketing Marco Benatti. Il punto di vista governativo verrà illustrato da Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, che si confronterà con l’industriale Massimo Calearo oggi deputato del Pd. Ma voglio segnalarvi in particolare il contributo d’analisi che ci fornirà il sociologo torinese Alessandro Casiccia, autore del libro “Lusso e potere. I segni dell’ineguaglianza e dell’eccesso” (Bruno Mondadori editore). Casiccia fu tra i primi a segnalare all’Infedele, ormai qualche anno fa, l’abnormità dei redditi dei manager e la crescita senza precedenti delle disuguaglianze sociali. Ebbene, oggi ci racconterà il fenomeno in continua crescita del mercato del lusso che procede in parallelo con la crisi dei consumi di massa, delineando una impressionante frattura sociale. Ci sono quelli che protestano per il caro-Sky e quelli che non arrivano alla fine del mese. In mezzo si verifica la fine di un’utopia, cioè l’addio all’illusione di una società del benessere generalizzato.
Ovvio che i provvedimenti governativi a sostegno della domanda interna, nel tentativo di rilanciare i consumi, appaiano ben piccola cosa di fronte a questo boom delle disuguaglianze.
Mi riprometto una serata di ricerca fuori dai luoghi comuni. E vi segnalo che tra i partecipanti vi saranno anche persone che hanno inviato al blog la testimonianza di come la crisi sta cambiandogli la vita. Vale anche per voi. Raccontateci, inviate contributi, commenti e domande. Ci saranno preziosi.

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