Il socialista che difende la vita. Ma di chi?

sabato, 20 dicembre 2008

Una provvidenziale influenza mi ha fornito l’alibi per non seguire la (pseudo)direzione del Partito democratico, nominata dall’alto in assenza di numero legale. Tanto il suo esito si sapeva già: avanti disuniti ma tutti insieme verso il baratro, perchè l’alternativa sarebbe andare a casa e tutto sommato si sta meglio qui. Prometto di tornarci presto, anche se malvolentieri, per evitare l’accusa di reticenza da parte dei “destri” del blog.
Ma nel frattempo lasciatemi dedicare un pensiero natalizio al nostro ministro del welfare, Maurizio Sacconi, noto fino a ieri come esponente laico-craxian-socialista del Pdl. Trovo infatti notevole la concomitanza fra due importanti provvedimenti assunti da Sacconi negli stessi giorni. Da una parte la circolare che vieta alle strutture sanitarie pubbliche o convenzionate di sospendere la nutrizione artificiale di Eluana Englaro. Dall’altra l’ulteriore rinvio di sei mesi proposto e approvato in Consiglio dei ministri dell’entrata in vigore della legge 31 relativa aglii infortuni sul lavoro. Niente male come abbinamento, per il socialista che difende la vita. Già sapevamo che, insieme alla Confindustria, ha fatto di tutto e di più per contestare i decreti attuativi dell’ultima legge approvata dal governo Prodi, considerandola troppo onerosa per le imprese. Ora Sacconi ha deciso un’ulteriore sospensione di mezzo anno (con o senza nutrizione artificiale?), per avere il tempo di ammorbidire la normativa di prevenzione e le sanzioni contro la strage continua degli omicidi bianchi. Tanto, morto più o morto meno…
Sarò ingenuo, ma penso che nel suo intimo un poco il Sacconi che fu socialista provi vergogna. Nonostante il plauso ricevuto dai clericali aggrappati come parassitii alla vita di Eluana, ma per nulla disposti a protestare contro il governo che rinvia la legge, in difesa della vita (dei lavoratori).
Sarò

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