Auguri natalizi, infedeli ma sinceri

mercoledì, 24 dicembre 2008

“Gesù non ha mai messo piede in una chiesa e non si è mai fatto il segno della croce in vita sua: perchè non dovrei riconoscere in lui uno dei nostri fratelli?”. Sono parole del grande scrittore israeliano Amos Oz, io mi limito a condividerne lo spirito. Se ho provato dell’imbarazzo nei confronti della figura di Gesù non è certo per quel che ha detto e per quel che ha fatto, da profeta osservante e ribelle, cioè da valoroso interprete della Torà.
Il severissimo zio di Amos Oz, Joseph Klausner (chi ha letto il capolavoro “Storia d’amore e di tenebra” ce l’ha senz’altro presente) fu il primo intellettuale sionista a pubblicare in ebraico, nel 1922, un libro su Gesù privo d’intenti missionari o, al contrario, anticristiani. L’aveva iniziato a Losanna, proseguito a Odessa, lo pubblica a Gerusalemme. Si intitola “Gesù nazareno, il suo tempo, la sua vita, la sua dottrina”. Riconoscere l’ebraicità di Gesù è solo il primo passo. Altri studiosi rileveranno come il suo insegnamento non abbia mai sostanzialmente contravvenuto i precetti fondamentali dell’ebraismo. Possiamo davvero entrare in relazione amichevole con lui, ora che diminuisce la paura delle minacce ricevute abusando del suo nome nel corso dei secoli.
Quando arriva il Natale, un ebreo può chiedersi dunque: é più il male o il bene che la nascita di Gesù ha procurato al mio popolo? Non vi stupirà sapere che la prima tentazione -guardando la storia e rimembrando le parole dei nostri congiunti più anziani- è sempre quella di rispondere che il cristianesimo sia stato per noi soprattutto una disgrazia. Ma la saggezza ebraica novecentesca fornisce una risposta diversa, per me più convincente. “Cosa rappresenta Gesù per gli ebrei?”, si chiede ad esempio Klausner, lo zio di Amos Oz. E risponde: “I suoi discepoli hanno portato la fiaccola della Torà d’Israele, anche se in modo parziale e deformato, ai pagani ai quattro angoli della terra. E quest’importanza storica mondiale di Gesù e della sua dottrina, nessun ebreo può ignorarla”.
Dunque oggi nasce un uomo straordinario che darà un contributo decisivo a universalizzare il messaggio biblico. Una buona notizia, più grande ancora delle persecuzioni subite, non vi pare?
Ecco perchè i miei auguri di buon Natale a tutti i frequentatori di questo blog bastardo sono -lo riconosco- infedeli, ma sinceri.

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