Sciolta la Vigilanza Rai: chi ne vuole un’altra?

giovedì, 22 gennaio 2009

Ammesso e non concesso che Fini e Schifani riescano davvero a liquidare Riccardo Villari (ci sarà di mezzo un exploti di parcelle per legali altolocati e periti vari), chiediamoci insieme: vale davvero la pena di nominare un’altra Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, al posto di quella non ancora del tutto disciolta?
Chi come me ha dovuto presentarsi, più o meno come un imputato, di fronte a quel consesso cui l’ultima cosa che preme è la libera informazione, ne conserva un ricordo indecente. Serve solo per ricordare ai giornalisti della Rai che lavorano sotto stretta sorveglianza, nonchè a far pervenire in via Mazzini le raccomandazioni per ballerine, figli in difficoltà, ex funzionari trombati. Le trattative vere sulle nomine del cda e dei direttori di rete o testata, naturalmente si svolgono in ben altre stanze distanti da San Macuto.
Proporrei alla politica italiana di rinunciare a tale ipocrita copertura. Ha pure un nome brutto, la Vigilanza con la maiuscola. Evitino di infliggere a Sergio Zavoli un finale di carriera così modesto. Facciano senza, lascino lì dentro un solitario Riccardo Villari a farsi chiamare ancora presidente.

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