Ma dai Feltri, fà no ‘l ciula!

giovedì, 5 febbraio 2009

Mi capita spesso di essere accusato, ingiustamente, di rivendicare una superiorità culturale della sinistra sulla destra. Mica vero. Mi preoccupo, al contrario, quando sono gli opinion leader della destra a trattare il loro pubblico come un’accolita di minus habens.
Guardate per esempio la prima pagina di “Libero” di stamane, con quel titolone cubitale sull’editoriale di Vittorio Feltri: “Attacco all’informazione. Obiettivo, zittire Libero”. E il seguito, a pagina 7: “Vogliono imbavagliare Libero”. In nessuna parte della sua lunga arringa Vittorio Feltri reca notizia delle accuse -giuste o sbagliate- che hanno portato agli arresti domiciliari il suo azionista Gian Paolo Angelucci, mentre il padre Antonio, deputato del Pdl, è oggetto di una richiesta di autorizzazione a procedere. Dunque i titolari della Tosinvest avrebbero realizzato 170 milioni di euro con un sistema di false fatturazioni per prestazioni sanitarie mai eseguite o eseguite solo in parte nelle loro cliniche romane. Questi sono i fatti, ripeto, veri o falsi, e in proposito Feltri si sbizzarrisca pure se ha qualcosa da dire.
Invece di fare il “piangina”, l’anima candida, la vittima, il diretur dovrebbe poi spiegare al suo vasto pubblico perchè secondo lui i re delle cliniche private, bisognosi di convenzioni pubbliche con le amministrazioni regionali di mezza Italia, hanno sviluppato una passione così particolare per l’editoria. Comprandosi “Libero” ma cercando di prendere dall’altra parte anche “L’Unità”, per poi accontentarsi del “Riformista”. E’ il sacro fuoco della libertà d’informazione che li anima, questi Angelucci, o invece trovano vantaggioso farsi amici a destra e a manca nel potere e nel sottopotere? Peraltro, in ciò riproducono su scala minore un vizio di quasi tutti gli imprenditori e banchieri italiani, adusi a controllare i giornali come strumento di lobbing.
A Feltri vorrei dire: anch’io mi sono ritrovato a fare titoli di prima pagina a “La Stampa” su Cesare Romiti indagato per tangenti nell’inchiesta Mani Pulite. Non è divertente, bisogna farlo senza prendere in giro il pubblico. Mica quel giorno del ’93 abbiamo titolato “Aiuto, i giudici vogliono colpire La Stampa”… Perchè? Perchè bisogna rispettare l’intelligenza dei propri lettori. Vabbè che in questi giorni tu, Feltri, gli stai anche vendendo a puntate una dispensa molto benevola sulla vita di Mussolini, e dunque sarai magari indotto a credere che i tuoi lettori credano alle favole. Ma il risultato finale sarà che giudicheranno pure te bravo, spiritoso, divertente, ma pallista come tutti gli altri. Il solito giornalista di destra specializzato nello spararle grosse. Noi di sinistra, lo riconosco, siamo più noiosi, e perciò talvolta diamo l’impressione di sentirci superiori. Pessimo. Ma tu, Feltri, oggi riveli senza volerlo il giudizio imbarazzante che nutri nei confronti dei tuoi lettori.

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