La destra tenta l’ultimo braccio di ferro

sabato, 7 febbraio 2009

Non c’è niente da fare. Di fronte all’ostacolo delle regole costituzionali, cioè della divisione dei poteri su cui si fonda un sistema democratico, la destra italiana per istinto sceglie la scorciatoia della prova di forza. Abbiamo vinto le elezioni, siamo la maggioranza, dunque si fa come abbiamo deciso noi, senza bisogno di rispettare le procedure. Questo ha deciso ieri Silvio Berlusconi, scatenando un braccio di ferro con la magistratura, con il Parlamento e con il Quirinale senza precedenti sul caso di Eluana Englaro.
Dio mi guardi da un potere che vuole imporsi così anche sulle mie scelte personali, violando una libertà fondamentale come quella di interrompere una terapia medica. Dopo di che, liberissimo chi vuole di seguirla finchè ritiene. Ma oggi è in corso di stravolgimento la Costituzione materiale di questo paese. Onore a chi ha il coraggio di opporvisi, anche a futura memoria. Per questo scrivo: Viva Napolitano, viva la Costituzione! E ci aggiungo un bravo a Gianfranco Fini.
Questo pomeriggio andrò alle ore 17 alla manifestazione di protesta in piazza San Babila a Milano. Ma prima, alle 9,30 di stamattina, al Palazzo di Giustizia mi attende l’udienza preliminare sulla diffamazione a mezzo stampa con incitamento all’odio razziale contro la comunità rom, per cui è stato rinviato a giudizio Leo Siegel, redattore di “Radio Padania”. Che sia la volta buona, dopo tre rinvii per assenza dell’avvocato-deputato?

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