L’Infedele e il passaporto dello stupratore

lunedì, 16 febbraio 2009

Negli stupri di Roma, Bologna e Milano a opera di stranieri, si manifesta una cultura odiosa di sopraffazione nei confronti della donna, purtroppo assai diffusa anche fra gli italiani. Diversa è però la reazione popolare: furibonda sino all’assalto di incolpevoli connazionali degli stupratori, quando il violentatore è straniero. Composta e talora protettiva delle famiglie perbene, nel caso i violentatori siano italiani.
Stasera alle 21,10, su La7, L’Infedele cercherà spiegazioni a questo doppio standard degli istinti e delle sensibilità. Non certo per difendere gli stupratori col passaporto diverso dal nostro, che meritano la galera e l’espulsione. Ma per chiederci se l’accusa rivolta agli stranieri irregolari di essere i principali colpevoli della nostra insicurezza, non stia portando l’Italia a una legislazione sdoppiata: un diritto per chi è nato qui e un altro diritto per chi è nato altrove, indipendentemente dal fatto che paghi le tasse. In questa chiave esamineremo il decreto sicurezza approvato dal Senato con gli emendamenti leghisti. E’ stato reso più complicato (già lo era parecchio) ottenere il permesso di soggiorno. Ma nello stesso tempo si vuole rendere la vita più difficile a chi vive qui senza esserne in possesso. Ha torto “Famiglia Cristiana” quando denuncia un ritorno al tempo delle leggi razziali?
Lo chiederò per prima a Tullia Zevi, una splendida donna di 90 anni che quelle discriminazioni le ha vissute da ragazza e che nel dopoguerra ha presieduto a lungo l’Unione delle Comunità ebraiche.
In studio avrò il vicedirettore di “Famiglia Cristiana”, Alberto Bobbio, che si confronterà con uno degli estensori del decreto sicurezza, il senatore leghista Sandro Mazzatorta. Accanto a lui il sindaco di Brescia, Adriano Paroli (Pdl), protagonista di una controversia sul bonus bebè che la sua giunta voleva assegnare solo ai figli d’italiani.
Partecipano inoltre le giornaliste rumene Laura Goldan e Claudia Stanila. Mentre in collegamento da Roma spero di avere gli esponenti del Comitato di quartiere della Caffarella che mercoledì daranno vita a una manifestazione contro la presenza rom. Sarà con noi anche Pietro Marcenaro, presidente della Commissione diritti umani del Senato, reduce da una visita a Lampedusa. Il pubblico sarà composto da medici e infermieri dei pronto soccorso milanesi e torinesi, alle prese con la nuova possibilità di denunciare i pazienti privi di documenti in regola.
Come sempre vi ringrazio in anticipo per i suggerimenti, le domande e i commenti che fin d’ora -e poi durante L’Infedele- mi vorrete inviare. Sono preziosi, li leggo tutti e ne faccio tesoro.

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