L’Infedele e il Pdl: tra popolo e capopopolo

lunedì, 16 marzo 2009

Il congresso di fondazione si avvicina, e stasera alle 21,10, su La7, L’Infedele ospita la persona che da un anno lo sta preparando meticolosamente: Denis Verdini, coordinatore di Forza Italia. Uomo di potere, ma appartato. Ben consapevole che la scena avrà da essere tutta per lui -Silvio Berlusconi- che dopo avere fondato una televisione, dopo avere fondato un partito, ora fonda addirittura un Popolo a sua immagine e somiglianza. Ci chiederemo se questo Pdl riuscirà davvero a contenere e uniformare tutte le pulsioni del centrodestra italiano, nonostante i palesi “distinguo” di Gianfranco Fini. Ma soprattutto ci chiederemo se attraverso la fondazione di questo Popolo a sua immagine e somiglianza Berlusconi non stia effettuando una riforma della Costituzione materiale del Paese, cioè plasmando una nuova Repubblica a sua immagine e somiglianza.
Quando Fini dice “Non sono il suo delfino, sono repubblicano”, sembra mettere in dubbio un’autorità di natura quasi monarchica, come quella ritratta nella copertina di Michele Mally. Ma stasera dovremo occuparci anche di questo aspetto suggestivo del potere berlusconiano: il ruolo che vi occupa la sua immagine ormai divenuta “icona pop”. Ne parleremo grazie al libro di Marco Belpoliti appena pubblicato da Guanda (“Il corpo del capo”), con l’aiuto di uno studioso di arte contemporanea come l’ottantacinquenne Arturo Schwarz, protagonista del surrealismo e del dadaismo.
Affiancheranno Denis Verdini altri due parlamentari del Pdl: la “berlusconiana” Michaela Biancofiore e Andrea Augello della “destra sociale”. Di fronte a loro il filosofo Aldo Schiavone, direttore dell’Istituto di Scienze Umane di Firenze, autore de “L’Italia contesa” (Laterza), saggio in cui riconosce l’egemonia culturale di Berlusconi ma dubita che possa reggere alla crisi economica in corso. Per il Partito democratico sarà presente una giovane esponente veneta, Marta Meo. Molto vicino alle posizioni di Gianfranco Fini è il mio amico Alessandro Campi, storico del populismo e direttore della Fondazione Farefuturo. Un imprenditore milanese come Michele Perini potrà raccontarci il Pdl così come agisce già ora in una progetto importante come l’Expò 2015. Mi aiuteranno nel confronto tre giornalisti: Ida Dominijanni (Il Manifesto), Marco Damilano (L’Espresso) e Marco Alfieri (Il Sole 24 Ore).
Non è finita. Nel corso della trasmissione ascolteremo altre voci che hanno a che fare con la storia del nascente Pdl: Antonio Martino, Gianni Baget Bozzo, Ferdinando Adornato, Paolo Guzzanti. Conto molto sulla vostra partecipazione attiva con domande, commenti e interventi che mi saranno preziosi nel costruire la scaletta della serata, e ai quali risponderò come sempre. Grazie e buona visione!

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