Referendum, è l’ora della coerenza

martedì, 14 aprile 2009

In questa foto scattata il giorno della consegna delle firme in Cassazione, si riconoscono due esponenti di Alleanza Nazionale: Gianni Alemanno e Italo Bocchino. Hanno l’aria orgogliosa e soddisfatta. Spero non se lo siano dimenticati e che non vogliano trattare la volontà popolare, garantita dalla Costituzione, come una merce di scambio politico. Entro giovedì il governo dovrà prendere una decisione sulla data del referendum elettorale contro la “legge porcata”. Chi l’ha promosso, cioè anche il partito di Fini e La Russa, non può accettarne il boicottaggio, pena la perdita di credibilità. Esistono forse ragioni dichiarabili contro l’accorpamento del voto referendario con quello del 6-7 giugno 2009 per il Parlamento europeo? Lo spreco di denaro pubblico -negli stessi giorni in cui si chiede agli italiani il sacrificio di nuove risorse per i terremotati abruzzesi- appare simbolico di una totale indifferenza alle ragioni della democrazia oltre che del buon senso. Sono lieto che Dario Franceschini abbia preso con sollecitudine una posizione favorevole all’accorpamento, nonostante le incertezze persistenti nel Pd sul quesito referendario che rafforzerebbe le caratteristiche maggioritarie del nostro sistema politico. Anche il no alla truffa delle candidature plurime dei capilista va nel senso del buon costume e del rispetto per la volontà degli elettori. Dobbiamo confidare in un sussulto di dignità.

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