Tra moglie e marito non mettere il dito?

domenica, 3 maggio 2009

Ora che la “Signora Veronica” annuncia il divorzio dall’anziano presidente del Consiglio, i suoi giornali e le sue tv passano dall’insolenza alla reticenza. L’antico proverbio ipocrita della misogenia italiana -tra moglie e merito non mettere il dito- gli è stato regalato su un vassoio d’argento dal leader dell’opposizione Dario Franceschini. Capisco bene che quest’ultimo, per ragioni di buon gusto, non intervenga nel conflitto familiare dell’avversario. Ma le tv che trasmettono “Il grande fratello”, “L’isola dei famosi”, “La fattoria”, “Verissimo”, “L’Italia in diretta”… loro come faranno a giustificare cotanta discrezione? Scopriranno di colpo il valore della privacy? La necessità di non ficcare il naso in casa altrui?
Come ha ben scritto Adriano Sofri, “tra moglie e marito non mettere il dito” è un motto dietro cui si sono ricoperte umiliazioni e perfino violenze domestiche, assumendo come un dato di fatto la sottomissione della donna. Scommetto che ora il divorzio di Berlusconi verrà paragonato a quello di Sarkozy, sorvolando con indulgenza sui suoi comportamenti pubblici nei confronti dell’altrui sesso. “Magari fosse sua figlia”, ha detto ieri Veronica a proposito della neo-diciottenne napoletana con cui spesso s’incontrava il marito. Che ancora giovedì scherzava alla Coldiretti: “Scusatemi se sono venuto senza le veline”.

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