La promessa del marinaio Maroni

martedì, 12 maggio 2009

Ho inviato questa lettera al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, avvocato Renzo Gattegna.

Caro presidente,
come ben ricorderai lo scorso mercoledì 11 febbraio 2009, partecipando come ospite d’onore a un nostro convegno sul settantesimo anniversario delle leggi razziali, il ministro dell’Interno Roberto Maroni annunciò che si sarebbe costituito parte civile nel processo istruito a Milano contro un redattore di “Radio Padania Libera”, rinviato a giudizio per gravi parole di odio xenofobo. “Ci costituiremo parte civile contro questa persona”, dichiarò testualmente il ministro Maroni di fronte alle telecamere, ma soprattutto di fianco a te che rappresenti istituzionalmente l’ebraismo italiano. Le agenzie e i giornali riferirono quell’impegno dall’inequivocabile significato politico e culturale.
Mi duole perciò segnalarti che oggi -nella prima udienza del processo cominciato davanti al giudice monocratico dell’ottava sezione penale di Milano- nè il Viminale nè l’onorevole Maroni hanno presentato richiesta di costituzione come parte civile. E ciò nonostante mi fossi premurato di ricordare per tempo al suo staff che si trattava dell’ultima scadenza utile per mantenere quella promessa.
Lascio a te ogni ulteriore valutazione.
Cordiali saluti,

Gad Lerner

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