I Moratti dall’Inter alla Saras

mercoledì, 27 maggio 2009

I tre operai di una ditta appaltatrice morti ieri per esalazioni che non dovevano assolutamente esserci alla Saras, richiamano gli imprenditori di questo paese a quel senso di responsabilità cui nè l’opinione pubblica nè il vertice politico li sollecitano adeguatamente. Rispettabile è la scelta di Gianmarco e Massimo Moratti, volati immediatamente a Sarroch: non si sono nascosti, vanno a prendersi addosso tutto il dolore e la rabbia di una comunità operaia sconvolta. Ma ora devono fare di più, questi due fratelli petrolieri le cui mogli abbiamo visto scontrarsi politicamente lunedì sera a “Annozero” -entrambe col cognome acquisito- dimostrando così senza accorgersene l’influenza pervasiva della loro famiglia a Milano. Ora i Moratti devono tradurre il peso benefico dell’Inter non più solo in attività benefiche all’estero, ma dentro le loro aziende fino a renderle esemplari dal punto di vista della sicurezza e dell’ambiente. Se lo lascino dire da un tifoso interista: meglio in ingaggio milionario di meno -fare senza un campione- se quei soldi verranno investiti là dove ce n’è bisogno anche se “si vede di meno”.

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