E’ inutile girarci intorno, perchè la domanda formulata ieri a voce alta da Dario Franceschini è la stessa che si pongono i genitori di figlie femmine dall’inizio di questa storia: ma che razza di modello educativo, ma quale esempio e quale stile di vita indica un simile capo di governo?
Uno che in campagna elettorale consigliava alla giovane precaria di usare le armi della seduzione per farsi sposare da un uomo ricco; e che nel pieno della recessione convoca numerose ragazzine per festeggiare a modo suo il Capodanno, secondo la fantasia più in voga del maschio italiano retrogrado?
Lo vorreste uno così per insegnante dei vostri figli? Fa perfino pena il capo del governo costretto agiurare di non avere fatto “cose piccanti” con le ragazzine cui telefona e che convoca nelle sue resudenze private. Ma resta il fatto che quella sui valori e sui comportamenti da lui incarnati resta la domanda vera, di sostanza, che ci viene consegnata da tutta questa storia. Il fatto che le televisioni e i giornali italiani esitino a porgliela, per timore e sudditanza, non la rende meno essenziale perchè essa ci riguarda tutti. Sì, proprio tutti. Compreso il padre di Noemi Letizia che prima autorizza la figlia a diffondere foto provocanti da Lolita in cerca di lavoro, e poi proclama sui giornali la sua illibatezza. Ci riguarda che tanti genitori puntino sulla bellezza fisica delle loro figlie in maniera spregiudicata, fino a consentirne il soggiorno di dieci giorni a Villa Certosa su invito di un ultrasettantenne. Questo è sempre successo, mi obietterete: ma non ad opera di un presidente del Consiglio. Rilevarlo non è moralismo, è solo avere a cuore la tenuta delle istituzioni democratiche.
Dario Franceschini è stato duro ma ha toccato la sostanza del problema. Credo che questo fosse preciso dovere del leader di un’opposizione fino a oggi eccessivamente intimidita dallo strapotere mediatico dell’uomo più ricco d’Italia. Ignoro quali possano essere i riflessi elettorali immediati e suppongo che il Pdl vincerà le prossime europee di giugno. Ma se come credo è iniziata la crisi culturale del berlusconismo, la nettezza della presa di posizione di Franceschini rappresenterà una buona semina. Perchè l’opposizione in Italia ha da essere politica ma anche culturale e di valori. Non avendo votato per lui alla segreteria del Partito democratico, oggi lo ringrazio per il coraggio con cui conduce una sfida difficilissima. Riconosco in lui la coerenza del cattolico democratico, chi lo accusa di stalinismo o di fanatismo mente sapendo di mentire.