Bossi-Di Pietro: la strategia dei ricatti paralleli

martedì, 9 giugno 2009

Dunque la Lega rivendica la doppia presidenza delle regioni Lombardia e Veneto anche se in entrambe è rimasta sotto al Pdl nel conteggio elettorale. Non vi ricorda qualcuno o qualcosa?
Trovandosi all’opposizione, Di Pietro non può pretendere dal Pd le stesse poltrone. Ma ha già avvertito l’alleato maggiore: d’ora in poi si considera un azionista importante del centrosinistra, quindi patto di consultazione e “quota” da incassare al momento giusto. Vi ricorda qualcuno o qualcosa?
Ora vorrei io ricordare a voi che la Lega ha meno di un terzo dei voti del Pdl; mentre l’Italia dei Valori ha meno di un terzo dei voti del Pd. Anche se ora pretenderanno entrambi di contare in proporzione molto più di un terzo sui rispettivi partner maggiori.
E’ l’eterno ritorno italiano dell'”ago della bilancia”, di craxiana memoria.
Ecco perchè raccomando a tutti di votare Sì al referendum elettorale del 21 giugno prossimo: temo il ritorno della stagione dei ricatti esercitati dai partiti piccoli sui partiti grandi. L’Italia non se ne gioverebbe. L’estremismo programmatico sta già facendo danni a causa del patto Berlusconi-Bossi. Non sarebbe meglio ridiscuterlo? Perchè la Lega dovrebbe godere del premio di maggioranza se ha una linea diversa da quella del partito vincitore delle elezioni? Naturalmente la stessa domanda vale, in ipotesi, sul fronte di centrosinistra fra Pd e Idv. Facciamo di tutto perchè il 21 giugno si raggiunga il quorum, datemi retta!

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