Il ciellino che va col libertino

venerdì, 19 giugno 2009

Conosco e stimo come persona seria Mario Mauro, deputato europeo del Pdl, eletto in quota a Comunione e Liberazione. Per l’esperienza già compiuta fra Strasburgo e Bruxelles, non dubito avrebbe i titoli per diventare presidente del Parlamento europeo in quota al raggruppamento del Partito Popolare. Con un solo, insuperabile difetto: il suo sponsor.
Tutte le volte che in televisione, durante la campagna elettorale, Silvio Berlusconi s’interrompeva di far battute sulle minorenni e sul complotto della sinistra contro di lui, per annunciare che il Pdl sarebbe divenuto il più votato partito del centrodestra europeo e che quindi a Mauro sarebbe andato lo scranno più alto di Strasburgo, mi veniva da provare disagio per l’oscuro ciellino così inopportunamente candidato. Infatti è ormai chiaro che il Ppe non ha alcuna intenzione di concedere una così importante carica istituzionale al ridicolo mandrillo di Palazzo Grazioli. Per una questione di decoro, innanzitutto, e poi anche perchè il partito del premier polacco Tusk ha surclassato in termini di consensi il Pdl italiano. Dunque al posto di Mauro andrà Jerzy Buzek, con buona pace di Berlusconi che ha ben altro a cui pensare, e al quale la promessa fatta a Mauro importa meno della licenza edilizia fatta sospirare alla signora D’Addario.
Ai ciellini non si può fare la morale perchè loro per principio non sono mai moralisti, per lo meno da Sbardella e Andreotti in poi. Ma forse anche loro stavolta cominceranno a sospettare di aver ecceduto. Perchè è vero che nella storia il clericale si è sempre accompagnato volentieri con il libertino (altrimenti non avremmo avuto pure dei pontefici con figli), e Roma fu sempre capitale di tonache e prostitute. Ma il ciellino che va col libertino di Villa Certosa diviene figura imbarazzante quando di colpo il palcoscenico si fa europeo. Perchè negli altri paesi la cultura dei cristiani tradizionalmente è un po’ più rigorosa che nel nostro. E soprattutto, negli altri paesi i telegiornali raccontano quel che in Italia nascondono.
Oggi il “Corriere della Sera” continua a sembrare imbarazzato per gli scoop della sua Fiorenza Sarzanini, che pubblica senza richiami particolari a pagina 12. Lì apprendiamo nuovi dettagli sulla relazione tra il premier e la quarantaduenne escort barese che, sollevando l’età media delle frequentatrici del palazzo berlusconiano, svolge una funzione utile alla sua difesa. Chi continua viceversa a danneggiarla gravemente è il nocivo avvocato Ghedini. Che per rimediare all’infamia sull'”utilizzatore finale” delle donne si è scusato e ha precisato che Berlusconi, di donne, può averne come e quando vuole “grandi quantitativi”. E questa mostruosità sui “grandi quantitativi di donne” gli resterà definitivamente appiccicata, come misura della sua sensibilità.

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