…E ora la Lega passerà all’incasso

martedì, 23 giugno 2009

Perdonerete se da qui dove mi trovo, in Israele, lancio solo uno sguardo veloce sui risultati elettorali. Sapete com’è, i giornali di Gerusalemme parlano dell’Italia solo per divertirsi sull’harem di Berlusconi. Figuratevi che per molto, molto meno (mobbing a una segretaria) dovette dimettersi il predecessore di Peres alla presidenza della Repubblica, Katzav.
Dunque com’era scontato le abbiamo buscate sonoramente al referendum. Mi dispiace, per coerenza bisognava tenere la bandiera del Sì di fronte a una classe politica che da sola non rinuncerà mai al privilegio di nominare dall’alto i parlamentari. La “porcata” a loro piace parecchio, e se la terranno finchè possono.
Anzi, la Lega mette in fila tre successi: il fallimento del referendum; due presidenti di provincia conquistati in Veneto (Venezia e Belluno); e pure l’evidente insuccesso del berlusconiano Podestà che a Milano supera Penati di un soffio. Devo ammettere che Penati è andato oltre le mie aspettative, ma permettetemi di rinviare un commento sulla sua performance che rischia di pesare (temo negativamente) sul futuro del Pd al Nord. Qui interessa rilevare innanzitutto che l’affanno rivelato dal Pdl a Milano consentirà alla Lega di pretendere l’en plein alle regionali del 2010. Un Berlusconi indebolito nella sua leadership, istintivamente si metterà sempre più nelle mani di Bossi. E quest’ultimo pretenderà molto da lui: o la poltrona di Formigoni o la poltrona della Moratti, in aggiunta al Veneto già destinato a Flavio Tosi.
Come ne uscirà il Nord Italia, immaginiamolo insieme. Per fortuna “tiene” felicemente la mia enclave monferrina; la provincia di Alessandria che pure tradizionalmente è oscillante fra i due poli resterà di centrosinistra grazie al lavoro concreto e sobrio di Paolo Filippi, col quale mi congratulo. E’ pur sempre una consolazione, in un’Italia che peraltro rifiuta di affidarsi per intero al centrodestra come pronosticavano i simpatici pasdaran alla Giulio Cesare.

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