A Grillo, io la tessera Pd non la darei

lunedì, 13 luglio 2009

Ne dubito, ma se Beppe Grillo venisse in Valcerrina a chiedere la tessera Pd del circolo di cui sono coordinatore, mi rifiuterei di iscriverlo. Per rispetto della politica e delle regole che ci siamo dati.
Diverso fu il caso, nel 2007, di Marco Pannella e Antonio Di Pietro che chiedevano di partecipare alla fase costituente del Partito democratico non ancora nato. Continuo a ritenere che fu sbagliato impedire loro di partecipare, in quella fase, salvo poi pretendere da loro ciò che essi quasi certamente non erano disposti a garantire: una totale condivisione della sorte comune del Pd e del suo progetto programmatico.
Beppe Grillo viene invece oggi col solo proposito di seminare sconquasso in un organismo reso fragile dal suo deficit di democrazia interna. Vuole distruggere il Pd, ha più volte dichiarato di considerarlo nemico, lo assimila al Pdl. Dunque che cuoccia nel suo brodo e la smetta di praticare lui la doppiezza che (spesso giustamente) denuncia negli altri. Ma per contrastarne l’azione goliardica e guastatrice, occorre che stavolta -a differenza che nel 2007- il regolamento congressuale vieti la buffonata di più liste in appoggio di un singolo candidato. Cioè che sia proibito il malcostume delle ammucchiate in cui ci si mette insieme per convenienza nonostante la diversità delle linee politiche proposte.

Post scriptum. Leggo ora (ore 13) che Beppe Grillo è già riuscito a iscriversi al Pd. Che cavolata!

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.