Leggo la presa di distanza leghista dalla politica estera del governo, e trasecolo: ma non eravate voi l’avanguardia coraggiosa della lotta contro il pericolo islamico? Com’è che Calderoli -esibita in un innocuo studio televisivo la maglietta con le vignette su Maometto- ora di colpo si rivela, scusate il termine, un “cacasotto”? Dobbiamo combattere il mortale pericolo islamico, o dobbiamo ritirarci dall’Afghanistan e dal Libano?
La verità è che i dirigenti leghisti sono maestri nell’arte italica dell'”armiamoci e partite”. Strillano forte quando non c’è nulla da rischiare. Scappano là dove il gioco si fa duro. E il “gioco” in Afghanistan è davvero durissimo, implica fermezza militare e al tempo stesso capacità diplomatica di dialogo con una parte almeno dei talebani. Se si vuole evitare un’altra sconfitta dell’islam moderato e, con esso, dei paesi democratici.