I diktat del Berlusconi inferocito

lunedì, 14 settembre 2009

Minato nella sua autorevolezza personale a causa della sua eccessiva confidenza nel proprio potere, Berlusconi oggi è un uomo inferocito che vuole misurare fino in fondo la lealtà dei sottoposti e far assaggiare ai nemici la durezza di cui è ancora capace.
A questo serve la provocazione di domani sera: soppressione all’ultimo minuto di “Ballarò” per fare spazio a un connivente Bruno Vespa, compiaciuto di rinnovare la sua funzione di aedo del regime. Può darsi che sia solo per inefficienza che la Rai non aveva calcolato prima la convenienza politica di trasmettere in prima serata su Raiuno la consegna delle prime case ai terremotati abruzzesi. Ma il modo in cui hanno rimediato denota una volontà di sottomissione plateale al capo del governo che resterà come una macchia nella carriera professionale di coloro che vi adempiono. Le prossime settimane saranno calde, sul fronte dell’informazione pubblica. A Milena Gabanelli, la migliore giornalista d’inchiesta della nostra televisione, hanno tolto la copertura legale di modo che ci pensi due volte prima di raccontare verità scomode sui potenti. A Michele Santoro vogliono togliere invece Marco Travaglio, per dirgli che c’è un giornalismo proibito nella Rai berlusconiana. Provocano “Annozero” nella sua identità costitutiva, sperando nell’incidente che blocchi la messa in onda della trasmissione. Seguiranno pressioni su Fabio Fazio perchè sottometta a chi di dovere la scelta dei suoi ospiti.
Riportare il giornalismo della televisione pubblica a unanime obbedienza è un obiettivo vitale per chi vuole mascherare le verità indicibili che lo riguardano personalmente. Ma è anche un obiettivo irragionevole che gli si ritorcerà contro.

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