Due anni fa, alle primarie 2007 del Partito Democratico, sostenni con convinzione la candidatura alla segreteria di Rosy Bindi, criticando il falso unanimismo rappattumato intorno a Walter Veltroni. Trovavo utile al Pd e all’Italia promuovere una leadership femminile autorevole, oltre che una figura di cattolica in grado di favorire l’unione a sinistra in una logica nettamente bipolare. Credo che Rosy Bindi abbia commesso un errore non ripresentando due anni dopo una candidatura che stavolta avrebbe potuto risultare vincente. Già non avevo condiviso la sua scelta, nel febbraio 2009, di votare Franceschini in continuità con la linea di Veltroni (anche se devo ammettere che poi Franceschini ha corretto pur senza dichiararlo quella linea e ha agito più che dignitosamente). Ho trovato la decisione di appoggiare Bersani un ripiego poco ambizioso rispetto alle potenzialità politiche di Rosy Bindi. Le confermo la mia stima ma mi dispiace che non abbia osato.