Il presidente della Repubblica è sotto attacco furente e scomposto, ma sceglie questo momento per auspicare l’abrogazione del reato di vilipendio contro il Capo dello Stato. E’ un gran signore, oltre che un servitore delle istituzioni e un tattico sopraffino. Nei giorni scorsi avevo criticato l’inopportuna azione giudiziaria contro Maurizio Belpietro e Antonio Di Pietro, rei di critiche sbagliate ma legittime al Quirinale. Oggi plaudo allo stesso Giorgio Napolitano che prende rispettosamente, ma pubblicamente, le distanze da quei giudici. Certo, non alla maniera sovversiva di un presidente del Consiglio che sa benissimo, a differenza di lui, che il normale corso della giustizia lo esporrebbe a più di una condanna.