Nutro da anni una grande stima per il generale Claudio Graziano, un alpino piemontese che guida la missione multinazionale Unifil delle Nazioni Unite nel Libano del Sud. Ho un bellissimo ricordo del colloquio e del pranzo con Graziano nella base di Naqoura, in prossimità del confine israeliano, nell’estate 2008. Potete immaginare con quale divertimento ho letto dunque le rivelazioni del quotidiano israeliano “Haaretz” riguardo alle pressioni esercitate da Netanyahu affinché il mandato del generale Graziano venga prorogato. Ma come? I giornali della destra italiana non lo avevano attaccato personalmente come “amico degli Hezbollah”? Questo stesso blog non ha ospitato ironie e maldicenze sul comportamento dei nostri soldati al confine fra Libano e Israele, da parte dei soliti disinformati? Ebbene, l’indiscrezione che giunge da Gerusalemme è di quelle che dovrebbero far tacere le troppe malelingue ignoranti o peggio subalterne a interessi di fazione. Con un piccola ricerca sulle dichiarazioni ostili a Graziano e all’Unifil, chi volesse potrebbe farsi un campionario imbarazzante. Con tanto di parlamentari della Repubblica.