Nota personale sui processi lunghi

giovedì, 12 novembre 2009

Leggo che per migliorare la giustizia nell’interesse dei cittadini il Pdl ha deciso di presentare una legge che limiti entro sei anni la durata dei processi quando l’imputato sia incensurato. E’ giusto o sbagliato? I lettori più affezionati del blog sanno che nel 2007 denunciai un conduttore di “Radio Padania”. Non c’erano indagini da condurre. Bastava trascrivere la registrazione di un programma e valutare se vi fossero reati. In effetti, dopo più di un anno, il Giudice per le indagini preliminari ha accolto la formulazione accusatoria del Pm rinviando a giudizio l’imputato. Quest’ultimo, salvo imprevisti, dovrebbe venire ascoltato dal Tribunale penale nel gennaio 2010.
Cosa è successo nel frattempo? Come mai c’è voluto tanto tempo per incardinare un processo anche in una circostanza che avrebbe consentito un giudizio accelerato? La risposta è semplice: l’indagato (poi imputato) si è scelto un difensore che fa anche il deputato. Per ben quattro volte, all’ultimo momento utile, cioè a poche ore dall’udienza, quest’ultimo ha accampato legittimo impedimento costringendo il giudice a rinviare di mesi l’udienza. Da ultimo va detto che per un impegno sopraggiunto al magistrato del Tribunale penale (un corso di formazione, se non sbaglio) pure quest’ultimo ha disposto un ulteriore rinvio che si somma ai precedenti.
Ora io mi chiedo e vi chiedo. Se i processi sono troppo lunghi in Italia ciò non dipenderà pure dagli abusi di chi vorrebbe non fossero mai celebrati ai suoi danni?

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.