All’Infedele la vita vuota dei nuovi disoccupati

lunedì, 23 novembre 2009

La recessione è finita, squillano i titoli dei giornali, torna il segno più. Un debito enorme continua a gravare sul mondo ma, grazie ai soldi pubblici, la finanza speculativa ha ripreso a accumulare utili miliardari. Ma, c’è un ma. Tutte le previsioni concordano: l’emorragia di posti di lavoro non è finita. Continuerà di certo per almeno un anno o due. E poi…non si sa.
L’Infedele (ore 21,10 su La7) stasera è dedicato a loro, i veri clandestini di questo autunno gelido 2009: le persone che stanno perdendo il posto di lavoro e spesso vivono la disoccupazione come una colpa, un disonore da tenere nascosto. Sono svariate centinaia di migliaia, i nuovi disoccupati italiani. Mangiano i risparmi dei genitori, spesso fingono di lavorare, scelgono l’invisibilità. Saranno i protagonisti della trasmissione con i loro racconti di una vita vuota: ci si disabitua a lavorare? Ma devo aggiungere che molti altri, dopo averci segnalato la loro esperienza, si sono tirati indietro spiegando che i loro amici ne erano all’oscuro. Quindi meglio non mostrarsi di fronte a una telecamera.
Ci saranno anche titolari delle piccole imprese, dove la moria aziendale è più frequente e silenziosa. Le giovani donne che trovano lavoro precario solo come hostess, magari per Gheddafi. I rappresentanti sindacali degli stabilimenti Fiat a rischio chiusura.
Con loro si confronteranno: Adolfo Urso, sottosegretario alle Attività Produtttive; lo psichiatra e conduttore radiofonico Massimo Cirri; Liliana Ocmin della segreteria confederale Cisl, prima extracomunitaria giunta al vertice di un’organizzazione sindacale dopo l’ingresso irregolare nella penisola; Paolo Galassi, presidente dei piccoli imprenditori della Confapi; l’ex “disobbediente” veneto Luca Casarini, ora attivo nel movimento delle partite Iva; l’economista Vladimiro Giacchè, fra i promotori del fondo finanziario Sator, fondato da Matteo Arpe, ma al tempo stesso teorico marxista della crisi del capitalismo. Con una intervista sul futuro allo studioso di scienza dell’incertezza Nassim Nicholas Taleb, autuore del celebre saggio “Il cigno nero” (il Saggiatore).
Mi auguro di ricevere come sempre numerosi suggerimenti, domande, opinioni. Grazie e appuntamento a stasera.

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