Rosarno: la barbarie e la rivolta

venerdì, 8 gennaio 2010

L’inciviltà provoca inciviltà. Eccita l’odio reciproco. Rende barbari i comportamenti e i sentimenti. Rosarno non può fare a meno dei raccoglitori di agrumi immigrati. Ma la sua economia è fondata su una manodopera pagata poco e alloggiata peggio. La rivolta è sopportata come evento ciclico inevitabile di tanto in tanto. Come le grandinate. Ma nell’Italia contemporanea gli effetti di arretramento rischiano di generalizzarsi. Con un ministro degli Interni che copre il disordine pubblico facendo propaganda. E un’intellighenzia che lancia l’allarme islam per rinviare il tema dei diritti di cittadinanza, ma sottovaluta i traumi provocati da questo trattamento bestiale degli immigrati. A questo punto la manifestazione “24h senza di noi” fissata per il prossimo 1 marzo in Francia potrebbe assumere una dimensione imponente anche in Italia.

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