L’Infedele: ‘ndrangheta, politica e riciclaggio

lunedì, 8 marzo 2010

Stasera alle 21,10 su La7 racconteremo quella che gli inquirenti definiscono una frode colossale. Che tiene insieme, a suon di diamanti e di miliardi, gli esperti del riciclaggio legati alla ‘ndrangheta calabrese, ambienti dell’estrema destra romana desiderosi di scalare la politica che conta, e manager spregudicati che gonfiavano i bilanci di Fastweb e Telecom Sparkle.
La puntata dell’Infedele, rinviata la settimana scorsa per una decisione assunta col mio dissenso, va dunque in onda. Con gli stessi ospiti e in diretta, proprio come previsto, e come sempre L’Infedele ha trattato anche le problematiche riguardanti la gestione -in questo caso passata- dell’azienda proprietaria.
Partecipano: Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria e autore con Antonio Nicaso del libro “La malapianta” (Mondadori), in cui racconta la sua lotta contro la ‘ndrangheta; il finanziere Francesco Micheli, socio fondatore insieme a Silvio Scaglia di Fastweb, da cui è uscito nel 2003; i giornalisti Massimo Mucchetti (Corriere della Sera), Vittorio Malagutti (L’Espresso), Ugo Bertone (Più Soldi) e Gianni Barbacetto (Il Fatto); Cecilia Guerra, docente di Scienze delle Finanze all’università di Modena; Ugo Maria Tassinari, studioso dell’estrema destra romana e autore del libro “Fascisteria” (Sperling & Kupfer).
In copertina Michele Mally ha fotografato l’ambiente in cui la frode è maturata, intorno alla figura inquietante del fascio-imprenditore Gennaro Mokbel. Ma come giungevano a intrecciarsi economia legale e economia illegale? La smania di abbellire i bilanci può condurre perfino all’impiego di denaro sporco? I manager che all’epoca si avvantaggiarono delle fatturazioni gonfiate, erano ignari o consapevoli della brutta compagnia in cui agivano le “cartiere”, cioè le società fittizie, inventate solo per false compravendite di traffico telefonico? Possibile che il referente politico fosse solo l’ex senatore Nicola di Girolamo?
Sono domande di cruciale importanza se si vogliono fare i conti con l’economia criminale, tra i fattori determinanti della mancata crescita italiana. L’Infedele ve le propone stasera, nell’attesa -confidiamo- che il Tar accolga il ricorso de La7 contro la normativa illiberale che ci proibisce di affrontare temi direttamente politici. Resto perciò in attesa di domande e suggerimenti che spero giungano numerosi sul blog.

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