Bisogna che la protesta resti agli atti, come si dice, a futura memoria. Per questo sarò anch’io a Bologna, al Paladozza, giovedì 25 marzo alle ore 21, insieme a Michele Santoro e agli altri giornalisti della Rai che hanno visto chiudere le loro trasmissioni in periodo elettorale in base a un decreto politico che ha un nome solo: censura.