Lo strano invito del monsignore

venerdì, 16 aprile 2010

Rispondendo con toni aspri a Claudio Magris, che sul “Corriere della Sera” lamentava le sue eccessive simpatie di vescovo cattolico nei confronti della Lega Nord, monsignor Rino Fisichella scrive: “La pregherei infine, se possibile, di evitare citazioni bibliche nelle polemiche giornalistiche”. Tale inusitata richiesta è mitigata appena dal fatto che, di seguito, col tono della sfida (altrimenti anch’io potrei, cosa crede!) , lo stesso vescovo si contraddice citando un Salmo.
A me piacerebbe invece che la Bibbia fosse citata molto di più nel nostro dibattito pubblico, discussioni politiche e giornalistiche comprese. Ne trarrebbe giovamento il livello della riflessione e magari gli interlocutori proverebbero uno scrupolo in più di fronte alla tentazione di profferire bestialità. Va bene che siamo il paese della Controriforma, e a quei tempi la Chiesa di Roma non apprezzava di certo la diffusione a mezzo stampa (una diavoleria moderna!) del Libro. Ma non mi sarei certo aspettato nel 2010 di imbattermi in un vescovo che raccomanda, se possibile, di evitare citazioni bibliche.

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