Vi ricordate il tempi in cui “Il Giornale” di Feltri costringeva al trasloco D’Alema, reo di usufruire di un affitto di favore in un appartamento di proprietà di un ente pubblico? Evidentemente il giustiziere di “Affittopoli” considera meno grave l’acquisto di un appartamento da parte di un ministro della Repubblica con assegni ricevuti inspiegabilmente dal prestanome del costruttore Diego Anemone per un totale di 900 mila euro. Tale notizia, infatti, non compare sulla prima pagina de “Il Giornale”, impegnato a sputtanare Fini e Bocchino per via dei loro parenti che ottengono contratti redditizi in Rai. La gerarchia delle notizie è sottomessa alle convenienze del Capo, come al solito. Ma stavolta il filone d’inchiesta è davvero promettente: proporrei a Feltri di darsi ulteriormente da fare in materia di parentele dei politici operanti, magari, non solo in Rai ma anche in Mediaset.
Quanto a Scajola e alla sua dignità personale, restiamo in attesa di una sua spiegazione esauriente. L’ombra del disonore lo perseguiterà fino a che non fornisca chiarimenti sull’origine di quegli assegni ricevuti. E se resterà al suo posto solo perchè glielo chiede Berlusconi, vorrà dire che il governo italiano teorizza la liceità della corruzione come supplemento di reddito autorizzato per gli uomini del nuovo potere italiano.